Libero, da novembre l'email si paga

Libero, da novembre l'email si paga

Il portalone Wind cambia la policy. Tra dieci giorni gli account gratuiti potranno essere gestiti solo da chi si connette ad internet tramite Libero. La WebEmail rimane gratuita. Giro di vite con instradamento verso i servizi a pagamento
Il portalone Wind cambia la policy. Tra dieci giorni gli account gratuiti potranno essere gestiti solo da chi si connette ad internet tramite Libero. La WebEmail rimane gratuita. Giro di vite con instradamento verso i servizi a pagamento

I conti devono quadrare e certi servizi, che pure hanno consentito ai più noti portali di moltiplicare rapidamente i propri numeri, devono ora essere abbandonati. C’è evidentemente anche questo dietro una lettera che tra venerdì e sabato è arrivata ai moltissimi utenti dei servizi email forniti da Libero.it, una lettera che annuncia una rivoluzione tra dieci giorni.

Proprio dal primo novembre, infatti, diventa operativa la nuova policy di Libero che impedirà l’accesso alla casella di posta elettronica dai normali software utilizzati dagli utenti sui propri computer. Con l’eccezione, però, di chi si connette ad internet tramite i servizi di Libero, compreso Libero Free: in quel caso nulla cambia. Inoltre, informa l’email di Libero, rimarrà possibile a chi dispone di un account di posta @libero di connettersi al portale e gestire l’account da web, come accade con tutti i servizi di webmail gratuita.

Il cambiamento introdotto da Libero riguarda tutti i domini di posta collegati: @Libero.it, @Inwind.it, @Iol.it, @Blu.it. Da chiarire, invece, se vi siano conseguenze per coloro che, collegandosi attraverso Libero, sono soliti utilizzare account email di altri provider.

Da qualche ora, inoltre, Libero ha attivato due nuovi servizi a pagamento che in un certo modo sostituiscono quelli gratuiti fin qui forniti perché consentono l’accesso alla posta di libero anche se ci si connette ad internet con un altro provider. Si tratta di MailL e MailXL, servizi da 1,25 e 2,50 euro al mese rispettivamente. Nel primo caso si ha a disposizione un casella da 15 megabyte di spazio che Libero sostiene sarà protetta dallo spam. Nel secondo caso, lo spazio sale a 50 mega. Il tutto condito dal fatto che per ogni abbonato ai nuovi servizi Wind donerà un euro ad UNICEF per la costruzione di una scuola in Congo.

Non tutti gli utenti, però, hanno accettato di buon grado le novità. “Io sono loro cliente in unbundling – scrive a Punto Informatico Salvatore P. – ho tre cellulari Wind che uso regolarmente e le mail @libero.it e @inwind.it che uso anche per lavoro. Peccato che per la connessione io abbia scelto un altro provider ADSL”. “Controllo tutte le mie mailbox con Outlook Express attraverso la mia connessione ADSL – scrive un altro lettore – Oggi inWind decide che non potrò più farlo. Per carità, ognuno è Libero di fare ciò che vuole a casa sua. Proprio per questo se Libero non deciderà di tornare sui suoi passi, io eserciterò la mia Libertà disattivando il mio abbonamento fonia con Infostrada nelle mie due abitazioni e scegliendo un operatore telefonico alternativo”. Della cosa si sta parlando anche sul newsgroup it.tlc.provider.disservizi .

Va detto che la scelta di Libero non giunge come un fulmine a ciel sereno, perché fa anzi seguito ad una serie di operazioni messe in atto dai maggiori provider in netta controtendenza rispetto a quella freelosophy con cui anni fa Tiscali aprì la corsa all’offerta di servizi gratuiti.

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Pubblicato il
20 ott 2003
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