Privacy: l'esempio di InfoBeat

Privacy: l'esempio di InfoBeat

C'è che i problemi di sicurezza, che potrebbero compromettere la privacy degli iscritti, li nasconde per bene e chi, come InfoBeat, li ammette con tutta onestà
C'è che i problemi di sicurezza, che potrebbero compromettere la privacy degli iscritti, li nasconde per bene e chi, come InfoBeat, li ammette con tutta onestà


InfoBeat è un noto notiziario on-line in lingua inglese che, similmente a quanto fa Punto Informatico, spedisce quotidianamente i suoi aggiornamenti via e-mail agli iscritti.

Ieri sera presso la mailbox di ogni iscritto è arrivata una mail in cui il vicepresidente della società notificava agli utenti la scoperta, sui loro sistemi software, di alcune debolezze nella sicurezza che potrebbero aver inficiato le strette politiche di privacy a cui sono soggetti i dati utente.

In pratica sembra che alcuni degli sponsor di InfoBeat fossero in grado, attraverso i banner esposti sul sito, di conoscere la mail di colui che aveva cliccato sull’annuncio pubblicitario e raccogliere in questo modo un elenco abusivo di indirizzi

Inutile dire che la società si scusava per l’accaduto dichiarando di aver già provveduto a tappare la falla e promettendo di continuare non solo a sorvegliare perché certe cose non accadano più ma anche a tenere informati gli utenti di ogni possibile vulnerabilità a cui fossero involontariamente esposti i loro dati.

Il gesto di InfoBeat, seppur dovuto, appare comunque un buon esempio di sincerità ed onestà nei confronti dei propri utenti, un esempio che molto spesso non è stato seguito nemmeno da nomi molto più noti e autorevoli. E’ senz’altro più facile tacere che ammettere le proprie responsabilità, ma siamo altresì convinti che in questi casi l’onesta paghi e raddoppi la fiducia degli utenti nei servizi on-line e, più in generale, in Internet.

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Pubblicato il
8 nov 1999
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