Privacy USA, cambio di rotta con meno vincoli per gli ISP

Privacy USA, cambio di rotta con meno vincoli per gli ISP

Il nuovo corso Trump per la Federal Communications Commission inizia con il blocco delle norme sulla privacy volute da Obama, che sarebbero dovute entrare in vigore questo mese. Le TLC esultano
Il nuovo corso Trump per la Federal Communications Commission inizia con il blocco delle norme sulla privacy volute da Obama, che sarebbero dovute entrare in vigore questo mese. Le TLC esultano

La Federal Communications Commission ha votato contro l’adozione della riforma di alcune regolamentazioni relative alla gestione dei dati da parte degli Internet Service Provider voluta dall’amministrazione Obama.

Tale regolamentazione avrebbe imposto agli ISP di garantire completa trasparenza sui dati raccolti e su come questi vengono utilizzati, in particolare se venduti a terzi; li obbligava inoltre a mettere a disposizione degli utenti strumenti per la gestione consapevole dei dati cui gli ISP hanno accesso e a notificare tempestivamente eventuali violazioni di sicurezza in grado di compromettere le informazioni personali da essi custoditi.

Trump aveva fatto capire la sua posizione rispetto agli argomenti legati alla privacy con l’adozione di misure restrittive legate alla sicurezza nazionale, tra cui il provvedimento anti-immigrazione che prevede tra l’altro “l’esclusione delle persone che non sono cittadini degli Stati Uniti, o residenti stranieri legali e permanenti, da tutte le protezioni della legge sulla privacy che riguardano i dati personali”; inoltre aveva sancito la piena rottura con la precedente amministrazione proprio tramite il cambio di vertice dell’agenzia governativa che si occupa di telecomunicazioni: da gennaio , a guidare la FCC il Presidente Trump ha infatti chiamato il conservatore Ajit Varadaraj Pai, storico oppositore del precedente chairman Tom Wheeler dell’amministrazione Obama.

Proprio Pai, la cui idea è quella di concedere al settore delle telecomunicazioni il minor numero possibile di normative e restrizioni, lasciando alla libera iniziativa privata il compito di correggere eventuali squilibri, con un comunicato congiunto con il vertice della Federal Trade Commission Maureen
K. Ohlhausen ha annunciato con orgoglio la decisione, sottolineando inoltre di “credere ancora che la materia debba essere rimessa alla FTC”.

Fortemente contrario alla svolta è invece Wheeler, secondo cui la scelta di mettere tali competenze di controllo del settore esclusivamente sotto la FTC sarebbe ben accolta dagli ISP, consapevole del fatto che l’agenzia, oberata com’è da doveri di controllo e scarsità di fondi, lascerebbe loro campo libero.
Wheeler in realtà è ancora più chiaro sulla faccenda, che definisce una vera e propria “frode” dal momento FTC non ha alcun potere legislativo e deve già occuparsi come autorità di vigilanza delle questioni attinenti computer, chip ecc.

L’iter del pacchetto regolamentare che sarebbe dovuto entrare in vigore questo mese non è fermo del tutto: per il momento il voto ha messo la normativa in pausa stralciando la parte relativa agli obblighi di messa in sicurezza dei dati da parte degli ISP: per il resto il legislatore starebbe lavorando per eliminare il resto anche con la pressione di AT&T, Comcast e Verizon.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
6 mar 2017
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