Qualcomm promuove Snapdragon, da processore a piattforma

Qualcomm promuove Snapdragon, da processore a piattforma

Le parole sono importanti, e la definizione di CPU sta stretta al SoC di casa. Così da oggi cambiano nomi e cognomi dei prodotti Qualcomm, per meglio descrivere cosa sono in grado di fare
Le parole sono importanti, e la definizione di CPU sta stretta al SoC di casa. Così da oggi cambiano nomi e cognomi dei prodotti Qualcomm, per meglio descrivere cosa sono in grado di fare

Milano – Il gioiello della corona è e resta lo Snapdragon: ma la semplice definizione di CPU, o di processore, ormai sta stretta a Qualcomm. Così, l’azienda statunitense che disegna la gran parte dell’hardware che equipaggia tanti degli smartphone di maggior successo in collaborazione, ha deciso di cambiare il modo stesso in cui definisce il termine Snapdragon: non sarà più un semplice chip, un processore, una CPU, bensì un’intera piattaforma che racchiude il cuore di tutto quello che fa realmente smart uno smartphone. Con qualche distinzione.

D’ora in avanti Snapdragon non indicherà più una CPU o un SoC (system on chip) che dir si voglia: Qualcomm ha stabilito che Snapdragon indicherà un’intera piattaforma che comprende oltre al processore anche tutto quanto lo circonda ovvero l’interfaccia con l’antenna, quella con la fotocamera e appunto tutto quello che rende interessante il prodotto Qualcomm agli occhi dei produttori e dei consumatori. A beneficiare della nuova definizione saranno i prodotti della linea 400, 600 e 800 : la punta di diamante dell’offerta Qualcomm confluirà tutta sotto la definizione di Snapdragon come piattaforma, adattabile a cellulari, wearable, droni e dispositivi per la realtà virtuale.

In effetti Qualcomm non fa altro che prendere atto che uno smartphone è ormai qualcosa di molto diverso da un semplice cellulare con uno schermo più ampio : in questi anni questa classe di prodotti si è molto evoluta e ormai ci sono tantissimi aspetti che contano per valutare appieno le capacità di un prodotto. Quanti e che tipo di sensori fotografici un processore è in grado di gestire, ad esempio, che tipo di modem incorpora (velocità e numero di SIM), quante antenne è in grado di pilotare e quanto consuma, la GPU che monta e pure l’infrastruttura di sicurezza disponibile in locale e nel cloud. Ci sono moltissimi fattori da considerare, e dunque Qualcomm rivendica il suo ruolo e il suo peso all’interno di questa arena.

Restano tagliati fuori da questa nuova definizione i prodotti della linea 200: questi ultimi finiranno sotto l’ombrello del nuovo marchio Qualcomm Mobile , che servirà a meglio definire quali siano le capacità e le aspettative che i consumatori debbono nutrire per il prodotto che monta quel tipo di hardware. Al nome Snapdragon, ormai un marchio consolidato, Qualcomm vuole che sia associata un’esperienza d’uso positiva e improntata alle performance: i SoC 200 non rientrano appieno in questa definizione, evidentemente, essendo pensati per cellulari più economici e prodotti in quantità invece che per smartphone con qualità e caratteristiche specifiche.

Il primo prodotto che si fregerà di questa nuova definizione è naturalmente lo Snapdragon 835 : un ottimo esempio per spiegare come ormai quella di Qualcomm è una piattaforma più che un semplice processore, al cui interno cooperano per il risultato finale un modem come l’X16, la GPU Adreno 540, l’ISP Spectra 180 per la foocamera e ovviamente la CPU basata sul design Kyro per i core.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
17 mar 2017
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