Rockstar si accorda con Huawei

Rockstar si accorda con Huawei

Il consorzio anti-Android segna un punto a suo favore. I brevetti Nortel, pagati miliardi, stanno dando i loro frutti. L'azienda cinese è la prima di una lunga serie?
Il consorzio anti-Android segna un punto a suo favore. I brevetti Nortel, pagati miliardi, stanno dando i loro frutti. L'azienda cinese è la prima di una lunga serie?

Il produttore cinese di dispositivi Android Huawei ha accettato la proposta di licenza del Consorzio Rockstar, per l’utilizzo di tecnologie rivendicate dai brevetti della fallita azienda canadese di telecomunicazioni Nortel.

Il consorzio è costituito da Apple, Microsoft, BlackBerry, Ericsson e Sony, e fino a questo punto è stato connotato da una certa predisposizione a svolgere una funzione anti-Android: in occasione dell’asta per il portafoglio brevettuale della fallimentare Nortel aveva formulato l’offerta più alta, un’operazione da 4,5 miliardi di dollari con cui aveva battuto proprio Google.

La caccia ai brevetti è uno dei mercati in cui le aziende ICT sono più agguerrite: da ultimo è stata Qualcomm a distinguersi per l’acquisto da HP e Palm di circa 1.400 brevetti statunitensi e altri mille sparsi per il mondo relativi a tecnologie legate al settore mobile.

Rockstar tuttavia essendo un consorzio di aziende distinte fa un passo in più rispetto alla semplice estensione di un portafoglio brevettuale: si tratta del braccio armato ideale per le operazioni legali con al centro la proprietà intellettuale . Poiché Rockstar è priva di business operativi, è immune da controdenunce. Proprio come un braccio armato – d’altronde – si è mossa fino ad ora, denunciando sette produttori Android e Google.

L’accordo accettato da Huawei non è certo un buon segno per Mountain View e gli altri produttori (Samsung, ZTE, LG, HTC, Pantech e ASUSTeK), rimasti a difendersi dalle accuse del consorzio: come se la linea comune androide non avesse retto, e un po’ come successo in seguito alla pressione di Microsoft che uno dopo l’altro ha convinto a sottoscrivere accordi di licenza la maggior parte dei produttori di dispositivi che adottano il sistema operativo di Google .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
24 gen 2014
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