Safari alla ricerca del search

Safari alla ricerca del search

Con il contratto con Google in scadenza e i concorrenti che si affastellano alla sua porta, Cupertino valuta la possibilità di cambiare. Come già fatto da Mozilla per Firefox
Con il contratto con Google in scadenza e i concorrenti che si affastellano alla sua porta, Cupertino valuta la possibilità di cambiare. Come già fatto da Mozilla per Firefox

Dopo Mozilla anche Apple potrebbe decidere di abbandonare Google come opzione predefinita del search nel suo browser: una scelta strategica che dimostra anche come i concorrenti del motore di ricerca per eccelenza siano migliorati.

Come quello che Mountain View aveva sottoscritto con Mozilla per Firefox, d’altronde, anche il contratto con Apple che sanciva dal 2007 Google come motore di ricerca di default di Safari è agli sgoccioli e scadrà nel 2015. Questa potrebbe dunque essere considerata da Cupertino come l’occasione per sperimentare una nuova strada alternativa al monopolio di Google: quest’ultima, d’altra parte, controlla ancora il 90 per cento del market share dei motori di ricerca a livello globale e l’80 negli Stati Uniti e negli ultimi anni è diventato un concorrente diretto su altri fronti, quello mobile in primis con la sfida iOS-Android.

Come testimonia il ballot screen imposto dalle istituzioni europee per slegare il sistema operativo Microsoft da Internet Explorer, d’altra parte, la scelta di default finisce non raramente per influenzare gli utenti, sopratutto quella percentuale che non si prende la briga di cambiare browser scaricandone uno nuovo, o motore di ricerca impostandone uno differente.

Strategicamente, dunque, Apple potrebbe scegliere di slegarsi dal rapporto col partner-avversario Google scegliendo come motore di ricerca predefinito del suo browser Bing di Microsoft o Yahoo, che è stato per esempio scelto da Firefox per il mercato statunitense. Mozilla ha dimostrato anche di voler velocemente implementare la novità, e ha già presentato la nuova versione della sua casella di ricerca che potrebbe essere compresa già dalla prossima release 34 del browser.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
26 nov 2014
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