Samsung, sconfitta tedesca e indagine europea

Samsung, sconfitta tedesca e indagine europea

Mentre Bruxelles è pronta ad aprire un'indagine formale per l'utilizzo dei brevetti dello standard 3G, la coreana incassa la quarta sconfitta consecutiva in Germania (ma non per il design)
Mentre Bruxelles è pronta ad aprire un'indagine formale per l'utilizzo dei brevetti dello standard 3G, la coreana incassa la quarta sconfitta consecutiva in Germania (ma non per il design)

La Corte Superiore regionale di Düsseldorf ha confermato l’ ingiunzione preliminare nei confronti di Samsung Galaxy Tab 10.1 , estendendo altresì il blocco al più piccolo Galaxy Tab 8.9.

La questione, tuttavia, secondo l’osservatore esperto in materia di brevetti Florian Mueller non è una nuova completa sconfitta per Samsung: la decisione della corte d’appello si discosta da quella di primo grado in quanto basata non sulla richiesta di Apple di valutare la violazione del suo design, ma sulla normativa nazionale in materia di tutela della concorrenza.

Questa nuova sentenza, comunque preliminare e non sostanziale, farebbe perdere in parte di validità alle istanze Apple legate al design, e non permetterebbe di esportare la sentenza per farla valere in altri paesi, data la natura peculiare del diritto tedesco in materia di competizione.

Inoltre, la sentenza non prende in considerazione Galaxy Tab 10.1N , la versione modificata specificatamente sviluppata da Samsung per superare le opposizioni mosse da Apple in Europa e su cui la Corte regionale di Düsseldorf si esprimerà il prossimo 9 febbraio.

In ogni caso, si tratta per Samsung della quarta sconfitta incassata in poche settimane in Germania: sempre in Europa, poi, la coreana è destinata a vedersela con le autorità di Bruxelles, interessate a far luce su un suo eventuale abuso del sistema brevettuale.

Le autorità competenti del Vecchio Continente avevano aperto a novembre scorso nei suoi confronti un’investigazione preliminare per verificare la sussistenza delle accuse su possibili abusi del sistema della proprietà intellettuale, in particolare per quanto riguarda i suoi brevetti legati allo standard 3G, che in quanto tali avrebbero dovuto essere obbligatoriamente licenziati con condizioni “giuste, ragionevoli e non discriminatorie” (FRAND, Fair, Reasonable And Non-Discriminatory ).

L’Unione Europea ha ora deciso di rendere formale tale indagine.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
31 gen 2012
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