Second Life, sesso contraffatto e guadagno originale

Second Life, sesso contraffatto e guadagno originale

Linden Lab chiamata in causa per violazione di copyright. Avrebbe agevolato e tratto profitto dalle contraffazione di beni virtuali con marchi registrati
Linden Lab chiamata in causa per violazione di copyright. Avrebbe agevolato e tratto profitto dalle contraffazione di beni virtuali con marchi registrati

Alcuni metaimprenditori di Second Life hanno fatto causa a Linden Lab, perché permetterebbe ad altri giocatori di vendere imitazioni dei loro prodotti registrati: tra gli altri organi sessuali, posizioni erotiche e abiti firmati .

Il noto Kevin Alderman, aka Stroker Serpentine , famoso per la creazione dell’Amsterdam virtuale, antesignano del sesso nel mondo di Second Life e già noto per i guadagni ottenuti dai suoi prodotti piccanti e dalle cause intentate per proteggerne la proprietà intellettuale, ora punta direttamente a rifarsi sugli sviluppatori del metamondo rei di facilitare e trarre profitto dalla pirateria di tali prodotti di intrattenimento . A lui si è unito Shannon Grei, aka Munchflower Zaius , che vende vestiti sviluppati e disegnati appositamente.

D’altronde, secondo Alderman, la linea SexGen da lui sviluppata sarebbe fra le più popolari in Second Life (avrebbe generato finora quasi un milione di dollari reali), aumentando così il valore del suo marchio registrato . Così come il materiale di Grei “Nomine Araigne Set”. E per questo sarebbero al centro del mirino dei contraffattori.

La questione ora diventa una vertenza giudizaria, e i due querelanti stanno provando ad avviare una class action dal momento che ritengono che altri abbiano subito gli effetti di questo tipo di “pirateria” online. D’altronde una volta consolidata la natura economica dei mondi virtuali, non si tratta più di valutare l’ effettività delle leggi del mondo reale nei metamondi, ma unicamente la effettiva violazione delle stesse leggi. In questo caso ci si troverebbe di fronte a un infrazione della proprietà intellettuale (commercio di beni contraffatti).

Ulteriore questione è dimostrare la presunta responsabilità di Linden Lab e l’eventualità che ne abbia tratto vantaggio. Secondo l’accusa infatti gli sviluppatori avrebbero contribuito all’infrazione di altri supervisionando la contraffazione e avrebbero guadagnato dalla gestione del mercato utilizzato per vendere i prodotti virtuali taroccati (XStreetSL.com), in particolare dallo spazio atto alla vendita e gestendo le operazioni di scambio della valuta ufficiale (da Linden dollar a dollari veri) con un commissione del 3,5 per cento. Inoltre non provvederebbero al bando dei pirati , come fanno invece per chi è trovato ad usare programmi di parti terze che copiano modalità del gioco stesso. Tale comportamento condiscendente e direttamente profittevole di Linden Lab lo porrebbe, secondo i querelanti che agiscono in territorio statunitense, fuori dalla previsioni del DMCA a difesa dei fornitori di servizio .

Claudio Tamburrino

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
18 set 2009
Link copiato negli appunti