Sensori termici per smascherare gli inglesi spreconi

Sensori termici per smascherare gli inglesi spreconi

Arrivano online le rilevazioni aeree di alcune amministrazioni britanniche, che smascherano con tecnologie termiche chi consuma troppo. Rispetto dell'ambiente o violazione della privacy?
Arrivano online le rilevazioni aeree di alcune amministrazioni britanniche, che smascherano con tecnologie termiche chi consuma troppo. Rispetto dell'ambiente o violazione della privacy?

Londra – Lo spionaggio britannico si è lasciato definitivamente alle spalle la “Guerra Fredda” per intraprendere una sorta di campagna ecologica contro i cittadini spreconi. Grazie a sistemi di rilevamento termico, montati su comuni aeroplani, alcuni distretti metropolitani anglosassoni stanno registrando la dispersione “del calore” di condomini ed appartamenti. Obiettivo: rendere pubblici i dati per convincere la cittadinanza a ridurre i consumi .

L’amministrazione municipale di Haringey (Londra) si è distinta recentemente proprio per essere stato il primo ente locale a pubblicare online la mappa termica del suo borough . Un esperimento a cui non era arrivato neanche Aberdeen, dove tempo fa era stato effettuato il primo rilevamento termico municipale.

Le mappe disponibili online mostrano una rappresentazione grafica dell’abitato e il livello di calore disperso: un gradiente di colore rosso indica maggiori temperature e quindi la possibile esigenza di un intervento, magari di ristrutturazione delle pareti di isolamento .

L’idea di sensibilizzare i cittadini al problema dei consumi energetici è piaciuta così tanto, che altre amministrazioni si sono recentemente unite al progetto. Chester-le-Street ha raccolto i dati, ma non ha ancora pubblicato nulla online; Norwich, invece, sta valutando la possibilità di partecipare alla gogna energetica .

Secondo alcuni scienziati si tratta di un’iniziativa interessante, dato che di fatto una delle cause del riscaldamento globale è proprio l’incremento delle emissioni domestiche. Una minore dispersione del calore permetterebbe di ridurre i consumi energetici, e di conseguenza le emissioni.

Lo “spionaggio” termico di Haringey è stato effettuato durante una notte dello scorso inverno ma senza avvertire nessuno . Una chiara violazione delle norme sulla privacy, secondo alcuni osservatori. L’amministrazione, però, si è difesa confermando l’intenzione di sovvenzionare parzialmente i proprietari degli edifici più “dispersivi”, e segnalare alle autorità competenti le proprietà disabitate – per soddisfare quindi le crescenti richieste di alloggio.

“Questo studio giocherà un ruolo chiave per affrontare tre grandi priorità di Haringey: il cambiamento climatico, la carenza di combustibile e le liste d’attesa per la casa”, ha dichiarato Isidoros Diakides, membro del Consiglio cittadino.

Inoltre, per Robert Wilkes, proprietario di hotmapping.co.uk , che ha condotto attivamente l’analisi termica, si tratterebbe di una soluzione meno intrusiva di Google Earth . “Non è una fotografia; è semplicemente un metro di misura per la dispersione termica. Penso che possa essere utile a tutti, soprattutto a scuole, ospedali e aziende”, ha sottolineato Wilkes.

Come riporta il Times più della metà delle emissioni di anidride carbonica, in Gran Bretagna, proverrebbe dall’ambito domestico. Un isolamento corretto della case permetterebbe di ridurre questa dispersione di diverse tonnellate all’anno. Un vantaggio, insomma, per l’ambiente e per le tasche dei cittadini: secondo Energy Saving Trust ( EST ) si potrebbero risparmiare circa 380 sterline (556 euro) all’anno per edificio.

“A grandi linee pensiamo che sia una buona cosa, sempre che venga accompagnata da una corretta informazione e consigli. Se stanno portando avanti l’iniziativa solo per segnalare il problema senza offrire soluzioni, non è certamente utile”, ha dichiarato Philip Sellwood, CEO di EST.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
8 mag 2007
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