Seoul: indagate sugli effetti del broad band

Seoul: indagate sugli effetti del broad band

Singolare iniziativa del Governo coreano: la popolazione è sempre più connessa alla rete e ci passa sopra un tempo sempre maggiore. Per evitare il caos è necessario studiare l'impatto sociale di tutto questo
Singolare iniziativa del Governo coreano: la popolazione è sempre più connessa alla rete e ci passa sopra un tempo sempre maggiore. Per evitare il caos è necessario studiare l'impatto sociale di tutto questo


Seoul (Corea del Sud) – Ipertecnologici, amanti dei videogiochi multiplayer e pronti a spendere piccole fortune nelle cosiddette “carinerie digitali”: suonerie ed avatar da usare sui mille forum che affollano i network del loro paese. Ecco il profilo della gioventù coreana : il 95,9% dei cittadini d’età compresa tra i 7 ed i 19 anni è online per più di un’ora al giorno. A parlarne è uno studio realizzato dal Centro per lo sviluppo e la famiglia dell’Università nazionale di Seul.

Stando ai ricercatori, mentre i giovani della Corea del Nord lottano per procurarsi un pasto caldo, i loro colleghi del Sud spendono tutti i propri averi in videogiochi ed altre amenità. E se sono sempre connessi alla rete è perché l’accesso è disponibile ovunque come voluto dal governo: scuole, università e soprattutto abitazioni.

Ma l’immagine di ragazzi sempre più attirati dalle nuove tecnologie preoccupa l’opinione pubblica al punto che, per rispondere a questa preoccupazione, il Ministro della Comunicazione Chin Dae Je ha attivato nuovi fondi universitari per ottenere ricerche sociali specifiche sul fenomeno e sulle sue conseguenze. I mutamenti sociologici introdotti da una società di individui perennemente online , secondo Chin, sono “degni di essere immediatamente investigati ed approfonditi”.

In un paese dove tre persone su quattro possiedono un collegamento a banda larga, Chin teme che possa emergere un esercito di Internet-dipendenti . “La dipendenza dalla Rete è una cosa seria”, continua il Ministro in un comunicato ufficiale, “e se non la affrontiamo rischiamo di trovarci presto in grossi guai”.

Così, dopo essere stati recentemente trattati da maniaci dal governo, i coreani hanno ottenuto anche una singolare denominazione ufficiale: “drogati dalla Rete”, annuncia con rammarico il Ministro Chin.

Come al solito, l’ambivalenza del fenomeno regna sovrana: se da una parte la diffusione delle nuove tecnologie potrebbe intaccare la tradizionale laboriosità dei coreani, proprio come teme il governo, i giovani di questo lontano paese sembrano estremamente felici . Questo perchè la Rete è un grande foglio bianco dove esprimere la propria personalità : una vera novità per una società tradizionalmente rigida e conservatrice come quella sudcoreana. Attraverso servizi come Cyworld , una enorme comunità virtuale che riunisce circa un terzo dell’intera popolazione , i coreani possono abbattere il muro di “diffidenza” che culturalmente li tiene distanti.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
29 giu 2005
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