Sony acquisisce i sensori ottici di Toshiba

Sony acquisisce i sensori ottici di Toshiba

Concluse le anticipate operazioni milionarie con cui Sony ottiene una posizione predominante nel mercato dei sensori ottici. Toshiba, invece, sembra voler potenziare il proprio business dei PC, con un accordo con Fujitsu e Vaio
Concluse le anticipate operazioni milionarie con cui Sony ottiene una posizione predominante nel mercato dei sensori ottici. Toshiba, invece, sembra voler potenziare il proprio business dei PC, con un accordo con Fujitsu e Vaio

Sony ha ufficialmente concluso l’acquisizione della divisione di Toshiba che produce sensori ottici per oltre il 40 per cento del mercato grazie anche a numerosi accordi con i produttori di dispositivi mobile, fra cui Apple e Samsung.

Come anticipato prima da indiscrezioni e poi dalle due aziende stesse , Sony ha concluso l’acquisto degli impianti produttivi e degli altri asset della divisione dedicata ai sensori ottici di Toshiba: un’operazione da 19 miliardi di yen, poco più di 140 milioni di euro , che dovrebbe chiudersi entro il 31 marzo 2016.

In particolare l’acquisto, che ricalca il memorandum d’intesa già sottoscritto dalle parti, riguarda l’impianto produttivo di Oita, presso cui Toshiba gestisce le forniture per Nokia, HTC, LG e Nikon, nonché i 1100 dipendenti che operano nel settore, che saranno assorbiti da Sony per potenziare il proprio fiorente business dei sensori CMOS.

Gli asset acquisiti da parte di Sony entreranno a far parte della sua nuova sussidiaria Sony Semiconductor Corporation che sarà operativa dalla prossima primavera: l’operazione permetterà inoltre all’azienda di perfezionare il suo piano di riorganizzazione e di accentramento degli sforzi nei settori più promettenti che ha già portato alla dismissione del business informatico.

Toshiba potrebbe, da parte sua, concentrarsi meglio proprio in questo settore: indiscrezioni parlano di un possibile accordo con Fujitsu e Vaio (fuoriuscita nel 2014 proprio da Sony) per integrare le loro divisioni che si occupano di personal computer e costituire un nuovo soggetto in grado di competere per il 30 per cento del mercato giapponese.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
7 dic 2015
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