SpaceX sulla rampa di lancio

SpaceX sulla rampa di lancio

L'impresa spaziale di Elon Musk continua a macinare record e si prepara al futuro con i suoi vettori riciclabili. Mentre conduce una battaglia legale contro le autorità militari statunitensi per la concorrenza
L'impresa spaziale di Elon Musk continua a macinare record e si prepara al futuro con i suoi vettori riciclabili. Mentre conduce una battaglia legale contro le autorità militari statunitensi per la concorrenza

SpaceX continua a prepararsi per il futuro del business spaziale con un nuovo volo sperimentale di Falcon 9-R (F9R), vettore con capacità di “soft landing” che l’azienda statunitense spera di trasformare nel primo vettore riutilizzabile per missioni spaziali.

Questa volta F9R ha raggiunto un’altitudine di circa 1.000 metri, planando poi dolcemente verso il suolo e atterrando senza problemi nello stesso punto da cui era partito. Attualmente le “zampe” usate per stabilizzare il rientro sono fissate alla base del vettore, ma nella versione definitiva dovrebbero fuoriuscire solo in un momento successivo al lancio.

La società di Elon Musk ha grandi ambizioni e intravede orizzonti “marziani” nel lungo periodo, mentre nei prossimi anni l’obiettivo è cominciare a utilizzare la capsula Dragon per trasportare astronauti da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. Nei giorni scorsi Musk ha appunto annunciato Dragon Mark II , seconda versione del modulo sin qui usato solo come cargo per trasporto merci verso la ISS.

La sfida posta da SpaceX all’attuale stato delle cose nell’industria spaziale non è solo tecnologica, visto che la corporation si batte anche sotto il profilo legale contro le autorità statunitensi per una maggiore concorrenza e per il rispetto di misure legali stabilite (ma non rispettate) dalle stesse autorità USA.

Nei giorni scorsi SpaceX ha quindi annunciato l’intenzione di denunciare la Air Force per i contratti concessi in esclusiva alla United Launch Alliance (joint-venture tra Boeing e Lockheed-Martin), ottenendo poi un’ingiunzione contro la stessa ULA e bloccando l’acquisto dei razzi RD-180 (usati sui razzi Atlas V) prodotti dall’azienda russa NPO Energomash viste le sanzioni recentemente stabilite dalla Casa Bianca.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
6 mag 2014
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