Stallman scomunica definitivamente OLPC

Stallman scomunica definitivamente OLPC

La bocciatura è definitiva: hanno adottato Windows. E dare Windows ai bambini - spiega - è come insegnar loro a fumare. Il papà di GNU argomenta le sue bordate ad alzo zero contro la creatura di Nicholas Negroponte
La bocciatura è definitiva: hanno adottato Windows. E dare Windows ai bambini - spiega - è come insegnar loro a fumare. Il papà di GNU argomenta le sue bordate ad alzo zero contro la creatura di Nicholas Negroponte

Richard Stallman, padre spirituale del movimento del software libero, anima e motore di Free Software Foundation , ha nuovamente preso di mira OLPC , il progetto fondato da Nicholas Negroponte per la realizzazione di un portatile a bassissimo prezzo per i paesi poveri. Se in passato Stallman si era limitato a qualche punzecchiatura, ora con un editoriale su Boston Review chiarisce il senso della sua critica, ed è una bocciatura che non ammette repliche.

Stallman, come già aveva confidato a Punto Informatico , si era avvicinato speranzoso al progetto OLPC e al portatilino XO, fiducioso sia sulla filosofia di fondo che sull’adozione di un sistema operativo GNU/Linux. Si è però poi dovuto ravvedere, spiega, quando OLPC ha aperto a Windows , optando per l’installazione dell’OS di Redmond sui suoi portatili. Un passaggio che non ha interrotto la diffusione degli XO ma ha segnato un solco profondo tra Stallman e OLPC.

una classe riceve il portatile “Insegnare ai bambini ad usare Windows – scrive Stallman – è come insegnare loro a fumare, in un mondo dove solo un’azienda vende il tabacco. Come ogni droga, dà dipendenza, ed è una dipendenza dannosa (Bill Gates ha fatto questo paragone in un numero del 1998 di Fortune Magazine). Nessuna sorpresa se Microsoft offre una prima dose ai bambini ad un prezzo basso. Microsoft intende insegnare ai bambini poveri questa dipendenza, così che possano fumarsi Windows per tutta la loro vita. Non credo che governi o scuole dovrebbero sostenere questi scopi”.

Le ragioni di Stallman muovono non solo dalla bontà del software libero come modello di sviluppo ma anche come approccio didattico, non solo ne sottolineano gli aspetti di sicurezza e di comunità, ma affondano la lama nei sistemi operativi proprietari : “Quel che vediamo è che gli sviluppatori (il riferimento è alle corporation del software, ndr.) tendono ad abusare del proprio potere, fino al punto di installare funzionalità malevoli. Windows Vista ha funzionalità per spiare i propri utenti, limitare l’uso dei dati sulla macchina e persino attaccare l’utente (Microsoft può installare a forza dei cambiamenti nel sistema in qualsiasi momento). Windows Media Player limita le possibilità di copia, di conversione di formato e persino di visualizzazione dei file. Simile è il sistema operativo Macintosh. Uno può pensare che sta utilizzando questi strumenti, in realtà sono loro ad usare lui”.

In buona sostanza, spiega Stallman, il “dramma” dietro la scelta di OLPC di virare su Windows non è una questione commerciale né un fatto di opportunità. Il punto, dice, è che “ciò che rende così controproducente la ritirata di OLPC dal software libero è che la parola free si riferisce alla libertà (“freedom”, ndr.) di conoscenza e di azione, non al prezzo (“free” di “gratuito”, ndr.)”.

Tesi non nuove, forse, che disegnano però i motivi per i quali il papà di GNU si è allontanato da OLPC e, imbarazzo di essere visto con un XO in giro, è passato “per un colpo di fortuna” ad un portatile cinese, un Lemote : ne possiede un prototipo che – dice – consuma ancora troppa energia. Ma gira su un processore MIPS sul quale Windows non può girare, si basa sul software libero e garantisce libertà di scelta.

La bocciatura di OLPC è assoluta . Stallman ricorda come OLPC abbia chiesto una mano alle persone dichiarando principi di libertà che hanno spinto molti a dare una mano, e ora OLPC torna a chiedere altri aiuti “ma si è davvero guadagnato questo sostegno? – si chiede Stallman – Non ha mantenuto le promesse con le quali aveva ottenuto i precedenti aiuti. Alcuni dei loro computer saranno distribuiti con software Windows che soggioga l’utente, e il resto con ogni probabilità sarà convertito a Windows subito dopo”.

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Pubblicato il
5 nov 2008
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