Standard, partito l'esame di Open XML

Standard, partito l'esame di Open XML

ECMA dà vita alla commissione che dovrà esaminare il nuovo formato documentale che Microsoft propone per la propria suite Office e, più in generale, a chiunque voglia integrarlo in applicazioni concorrenti
ECMA dà vita alla commissione che dovrà esaminare il nuovo formato documentale che Microsoft propone per la propria suite Office e, più in generale, a chiunque voglia integrarlo in applicazioni concorrenti


Roma – ECMA International , organizzazione che raggruppa un largo numero di soggetti ed operatori dell’IT, ha reso noto di aver approvato la creazione di una commissione tecnica che dovrà occuparsi di una delle tecnologie più chiacchierate in ambito documentale: il formato OpenXML proposto da Microsoft . Se passerà l’esame di ECMA, il formato potrà avviarsi a diventare standard di mercato .

A richiedere che ECMA si muova in questa direzione sono grossi calibri come Apple, Toshiba e Intel mentre ha votato contro IBM : il gigante blu sostiene apertamente OpenDocument , formato aperto la cui diffusione sul mercato potrebbe, secondo gli analisti, risentire grandemente in caso di definizione dello standard Open XML. Di interesse segnalare che HP, invece, abbia deciso di astenersi dal votare a favore della creazione della commissione tecnica.

Come noto Microsoft ha presentato il proprio formato non solo come formato principe della prossima release della suite Office, Office 12 , ma anche come strumento capace di garantire l’accesso a tutto il passato dei documenti realizzati con la propria suite (vedi anche l’intervista di Punto Informatico ad Umberto Paolucci: Perché Microsoft apre i formati di Office? ).

“Microsoft – ha fatto sapere l’azienda – è molto felice che ECMA International e le maggiori aziende del settore e co-sponsor abbiano accettato la proposta di esame del formato Open XML (…), significa che i clienti e l’industria sono più vicini ad una interoperabilità garantita”.

Sulle decisioni di ECMA pesano in queste ore le critiche di alcuni gruppi di pressione, come CCIA , ovvero l’associazione di imprese dell’informatica e delle comunicazioni americane, che ritengono che lo standard “non abbia i requisiti minimi di uno standard aperto”. La CCIA si è peraltro in molte occasioni schierata contro il big di Redmond e le sue attività.

Dubbi sono stati espressi secondo Betanews.com anche da Jupiter Research , società di analisi di mercato un cui analista, Joe Wilcox, ha sottolineato come “le proposte ad un organismo di standardizzazione non garantiscono che tutti i produttori possano far uso di quel formato. Ad esempio, restrizioni potrebbero prevenirne l’uso nel software libero o dove vigono altri sistemi di licenza come la GPL . In entrambi i casi lo sviluppo open source dei formati di file potrebbe essere colpito”. Come noto Microsoft ha già dichiarato di voler rendere Open XML disponibile a tutti senza limitazioni.

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Pubblicato il
12 dic 2005
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