Streaming, alle emittenti il primo round

Streaming, alle emittenti il primo round

Il servizio di ritrasmissione online dei programmi televisivi statunitensi Ivi.tv dovrà interrompere le trasmissioni. Non può essere considerato come un operatore via cavo, ma come una piattaforma che opera in violazione del copyright
Il servizio di ritrasmissione online dei programmi televisivi statunitensi Ivi.tv dovrà interrompere le trasmissioni. Non può essere considerato come un operatore via cavo, ma come una piattaforma che opera in violazione del copyright

Sarà costretto ad interrompere le sue trasmissioni online, bloccato da un’ingiunzione preliminare emessa da un giudice di New York. Ivi.tv , servizio specializzato nella ritrasmissione in streaming delle programmazioni via etere di alcuni tra i principali broadcaster statunitensi, dovrà così chiudere i battenti perché reo di aver violato le attuali leggi a tutela del copyright.

La fase più calda della battaglia legale era iniziata alla fine dello scorso settembre, quando i rappresentanti di Ivi.tv avevano cercato di bloccare le iniziative di broadcaster come ABC, CBS e FOX. La National Association of Broadcasters (NAB) si era scagliata contro la startup di Seattle, accusandola di aver ritrasmesso illegalmente il segnale televisivo in Rete .

Al centro delle polemiche era finita una presunta vulnerabilità nell’insieme dei principi sanciti dal Copyright Act statunitense. Ivi.tv si sarebbe sempre comportata “in buona fede”, ritrasmettendo il segnale televisivo solo in seguito al pagamento di una quota annuale – 100 dollari l’anno – allo U.S. Copyright Office . La Internet TV avrebbe in sostanza il diritto di operare, anche se online, come un normale operatore via cavo .

Il giudice di New York ha però rifiutato quest’ultima visione, sottolineando come il sistema di ritrasmissione web di Ivi.tv non vada a ricadere nel quadro del Communications Act . Il pagamento annuale allo U.S. Copyright Office non costituirebbe un valido presupposto per potersi definire un operatore del cavo . Ivi.tv resta cioè un servizio online che opera in violazione del diritto d’autore.

Le accese speranze del CEO di Ivi.tv Todd Weaver hanno dunque dovuto fare i conti con la realtà del tribunale . La piattaforma online non potrà appellarsi alla Federal Communications Commission (FCC) in qualità di protagonista del cavo a stelle e strisce. Lo stesso Weaver non intende mollare il campo di battaglia, annunciando un ricorso in appello accanto ad organizzazioni non profit come EFF e Public Knowledge .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
23 feb 2011
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