Supersito civetta incastra pornopedofili

Supersito civetta incastra pornopedofili

L'operazione ha condotto all'individuazione di più di 200 persone in 16 diversi paesi, tutti pronti a caricare su un sito immagini di pornografia infantile
L'operazione ha condotto all'individuazione di più di 200 persone in 16 diversi paesi, tutti pronti a caricare su un sito immagini di pornografia infantile


Roma – Pare proprio aver ottenuto tutti gli scopi che si prefiggeva il sitone civetta messo in piedi dalla polizia americana del New Jersey per contrastare la pornopedofilia online. O quantomeno è quello che vanno dichiarando in queste ore i responsabili dell’operazione.

Da quanto si è appreso, nei mesi scorsi era stato scoperto un sito che distribuiva a un certo numero di “abbonati” immagini di porno infantile. Poco dopo la scoperta, la polizia dello stato americano ha rimpiazzato il sito con pagine costruite in modo del tutto simile ma prive del materiale fotografico. Sul sito è stato pubblicato un avviso che invitava i “contributori” a ricreare il database andato perduto sollecitandoli a caricare sul server del sito le immagini a disposizione sui propri computer.

Il sito civetta ha così consentito l’individuazione di più di 200 persone, in maggioranza statunitensi ma residenti, a quanto pare, in 15 paesi. Nel novero ci sarebbero, stando ad una nota della polizia, “insegnanti, poliziotti, amministratori scolastici, guidatori d’autobus, professionisti informatici, ingegneri, operai, pompieri e studenti”.

L’operazione “Web Sweep” viene condotta in queste ore anche al di fuori degli USA: secondo le autorità americane le forze di polizia di alcuni paesi stranieri si sono attivate per identificare le persone coinvolte, sequestrare materiale ed emettere mandati di cattura.

Secondo David Samson, procuratore generale del New Jersey, il dato rilevante di questa operazione non sta solo nell’individuazione di pornopedofili: “Se da un lato questa inchiesta – ha affermato – ha preso di mira persone sospettate di essere coinvolte nel possesso o distribuzione di immagini pedopornografiche via internet, dall’altro ha soprattutto rivelato che vi sono moltissime persone che intendono fare commerci nell’oscuro business della pornografia infantile”.

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Pubblicato il
10 mag 2002
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