Svizzera, netturbino spaziale in missione suicida

Svizzera, netturbino spaziale in missione suicida

Ricercatori svizzeri lavorano alla realizzazione di una sonda robot per il recupero di satelliti e parti di satellite inattivi. Aggancerà il rottame e si dissolveranno insieme rientrando nell'atmosfera terrestre
Ricercatori svizzeri lavorano alla realizzazione di una sonda robot per il recupero di satelliti e parti di satellite inattivi. Aggancerà il rottame e si dissolveranno insieme rientrando nell'atmosfera terrestre

Si chiama CleanSpace One ed è la risposta svizzera al crescente problema dei rifiuti spaziali che minacciano le comunicazioni terrestri, la ricerca scientifica e la sicurezza della Stazione Spaziale Internazionale. Il robot è pensato per andare in orbita, recuperare la spazio-spazzatura e poi riportarla nell’atmosfera del Pianeta.

Secondo i progettisti e i ricercatori del Politecnico Federale di Losanna, CleanSpace One dovrebbe garantire la sicurezza (oltre che della succitata ISS e relativi astronauti/cosmonauti a bordo) dei circa 700 satelliti attivi attualmente in orbita attorno alla Terra, proteggendoli dalla crescente minaccia dei rifiuti spaziali.

Il progetto (ancora tutto in divenire) del robo-spazzino spaziale svizzero prevede la presenza di un braccio meccanico a bordo, in grado di recuperare pezzi di satellite o interi satelliti non più funzionanti lasciati a vagare nello spazio intorno al Pianeta.

Una volta “agganciato” il rottame, CleanSpace One farebbe ritorno nell’atmosfera terrestre, bruciando assieme al suo carico senza lasciare traccia di sé. I ricercatori svizzeri prevedono di fare il lancio inaugurale del loro esperimento robotico a un costo di 11 milioni di dollari, una cifra notevole per un istituto universitario ma che potrebbe essere un autentico affare per chi spende miliardi di dollari in assicurazioni sui propri apparati satellitari.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 feb 2012
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