Terrorista informatico anche in Australia

Terrorista informatico anche in Australia

Come in Gran Bretagna anche nel paese dei canguri il governo vuole introdurre nuove leggi che rendano pesanti le pene per il crimine informatico. La massima pena prevista dal nuovo disegno è dieci anni di carcere
Come in Gran Bretagna anche nel paese dei canguri il governo vuole introdurre nuove leggi che rendano pesanti le pene per il crimine informatico. La massima pena prevista dal nuovo disegno è dieci anni di carcere


Melbourne (Australia) – Dopo la Gran Bretagna , un altro paese anglofono sembra aver intrapreso la strada per il varo ufficiale della figura del “terrorista informatico”. A questo soggetto, infatti, un nuovo disegno di legge vuole appioppare pene detentive fino a dieci anni.

Il disegno di legge è proposto dal Governo e nelle prossime settimane sarà discusso dal Parlamento australiano, una istituzione che negli anni si è distinta per aver varato norme e regolamenti che limitano grandemente l’uso della Rete da parte degli utenti australiani.

A rischiare la pena a dieci anni, o comunque sanzioni più pesanti delle attuali, secondo quanto dichiarato dal ministro australiano della Giustizia, Chris Ellison, saranno tutti coloro che si renderanno colpevoli di azioni di cracking, di diffusione di virus informatici, di frodi elettroniche o di abuso di sistemi informativi.

Una delle porzioni più difficili da digerire per chi studia la tecnologia e scrive codice è quella parte del disegno di legge che prevede fino a tre anni di carcere per chi possegga o diffonda tecnologie che possano essere utilizzate per entrare illecitamente in sistemi informativi altrui.

Per accertare i reati, alle forze di polizia il Governo intende dare nuovi poteri investigativi, tali da consentire loro di accedere più facilmente ai computer di chi viene sottoposto ad indagine. In questo senso la legge dovrà superare lo scrutinio del garante per la privacy.

In una carta rilasciata di recente dal Governo, Model Criminal Code Report, vengono indicati come crimini informatici particolarmente rappresentativi quelli che portano ad un blocco delle funzionalità di comunicazione dei sistemi, dunque attacchi di tipo denial-of-service e simili. Si tratta di “sabotaggi” considerati alla stregua di azioni terroristiche.

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Pubblicato il
16 mag 2001
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