TrueCrypt 5.0 blinda tutto il disco rigido

TrueCrypt 5.0 blinda tutto il disco rigido

La nuova versione del celebre programma open source è in grado di cifrare l'intero hard disk, inclusa la partizione in cui risiede Windows, e di proporre la maschera di autenticazione prima dell'avvio dell'OS
La nuova versione del celebre programma open source è in grado di cifrare l'intero hard disk, inclusa la partizione in cui risiede Windows, e di proporre la maschera di autenticazione prima dell'avvio dell'OS

L’ultima versione di TrueCrypt , uno dei più apprezzati software open source dedicati alla protezione dei dati, guadagna una funzionalità a lungo attesa dagli utenti: la possibilità di cifrare un’intera partizione o un intero disco e di effettuare l’autenticazione nella fase di pre-boot, ossia prima che venga caricato il sistema operativo.

Questa nuova caratteristica, che fa di TrueCrypt 5.0 un rivale sempre più temibile delle soluzioni commerciali di cifratura del disco, fa sì che chiunque acceda al sistema debba inserire la password “di sblocco” ad ogni avvio : senza password, tutti i volumi cifrati risulteranno inaccessibili.

Il nuovo TrueCrypt è in grado di cifrare anche la partizione nella quale è installato Windows , inclusi i file temporanei del sistema operativo e il file di paging. La cifratura dei dati avviene in tempo reale, e in modo del tutto trasparente all’utente: questo ne semplifica l’utilizzo anche da parte degli utenti meno esperti , e in modo particolare quelli di notebook, che quando sono in viaggio corrono spesso il rischio di perdere il portatile (o vederselo sottrarre) e, insieme a questo, i propri dati sensibili (password, numeri di carte di credito, documenti riservati, contatti ecc.).

TrueCrypt 5.0 Per il momento tale funzionalità è stata inserita solo nella versione Windows di TrueCrypt 5.0: gli sviluppatori non hanno detto se e quando verrà estesa anche alle versioni Linux e Mac OS X (quest’ultima è al suo debutto).

Sotto Windows, TrueCrypt 5.0 promette inoltre di incrementare la velocità delle operazioni di lettura/scrittura fino al 100%. Le performance sono un fattore cruciale per un software come TrueCrypt, soprattutto quando la partizione cifrata è quella dove risiede il sistema operativo. Va infatti tenuto conto che, con la cifratura real-time dei dati, ogni singolo byte passa attraverso la CPU prima di essere letto e scritto, vanificando di fatto i benefici apportati dalla funzionalità Direct Memory Access ( DMA ): normalmente quest’ultima consente il trasferimento diretto dei dati dalla memoria all’hard disk e viceversa, minimizzando l’intervento del processore.

L’altra novità di rilievo di TrueCrypt 5.0, questa volta condivisa anche dalle versioni non-Windows, è l’abbandono dell’algoritmo di hash SHA-1 a favore del più recente e sicuro SHA-512. Il programma adotta poi un nuovo modello di elaborazione dei block cipher , l’ XTS , ma resta comunque possibile montare i volumi creati con le precedenti release del software.

Le migliorie introdotte nella versione Linux consistono invece in una nuova interfaccia grafica e in una maggiore indipendenza dal kernel (che rende possibile aggiornare il cuore di Linux senza aggiornare anche TrueCrypt).

Le note di rilascio di TrueCrypt 5.0 sono disponibili qui . PI Download ha recensito una precedente versione del programma qui .

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Pubblicato il
8 feb 2008
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