Twitter, da dove cinguetti?

Twitter, da dove cinguetti?

Annunciato un nuovo servizio di geolocalizzazione, che permetterà di creare location oltre che di integrare Foursquare e Gowalla. Nel frattempo, un ingegnere di Buzz critica il neonato abbreviatore di URL del tecnofringuello
Annunciato un nuovo servizio di geolocalizzazione, che permetterà di creare location oltre che di integrare Foursquare e Gowalla. Nel frattempo, un ingegnere di Buzz critica il neonato abbreviatore di URL del tecnofringuello

I mondiali di calcio sono appena iniziati e gli utenti di Twitter non hanno certo esitato, subito pronti a cinguettare sulle varie partite in programma nei vari stadi del Sud Africa. Ma lo staff della piattaforma di microblogging si è posto una precisa domanda: tutti questi tweet vengono da utenti incollati al televisore di casa o da spettatori volati direttamente in terra africana?

Un interrogativo a cui la piattaforma social di San Francisco ha già pronta una risposta , illustrata di recente sul suo blog ufficiale . “Siamo elettrizzati all’annuncio di Twitter Places, su twitter.com e mobile.twitter.com “. Il sito cinguettante ha in sostanza presentato un nuovo servizio di geolocalizzazione, che permetterà a tutti gli utenti di indicare il preciso luogo di provenienza di ogni tweet .

Il servizio offerto da Twitter Places permetterà inoltre di creare sempre nuove location , oltre che di seguire tutti gli aggiornamenti provenienti da quel determinato luogo fisico . Come ad esempio tutti i cinguettii dal prossimo stadio che ospiterà la partita della nazionale di calcio.

Come annunciato da Twitter , il servizio sarà disponibile in 65 paesi del mondo, grazie ad una partnership con TomTom e Localeze . Twitter Places permetterà inoltre l’integrazione di servizi simili come Foursquare e Gowalla . E ci sarà il supporto per browser come Safari ed Internet Explorer, oltre ai già presenti Chrome e Firefox.

Dunque, un’altra novità annunciata dal sito cinguettante, poco tempo dopo la presentazione del servizio di URL shortening interno t.co , attualmente in fase di sperimentazione e disponibile entro la prossima estate. Una feature , questa, poco gradita al team di Buzz, servizio social made in Mountain View .

In un post apparso online , l’ingegnere di BigG DeWitt Clinton ha criticato in generale tutti i servizi di abbreviazione URL, sostenendo che questi danneggino la stessa natura del web. I link accorciati renderebbero oscuri gli indirizzi cercati dagli utenti , rendendo difficile il compito di motori di ricerca come quello della stessa azienda di Mountain View.

Parole che probabilmente a Twitter nemmeno hanno avuto il tempo di ascoltare con calma. Come confermato da un comunicato ufficiale , il sito ha vacillato durante lo scorso week-end, a causa di problemi tecnici causati da alcuni errori compiuti dal suo staff. Problemi, si spiega, che hanno coinvolto il network interno, monitorato superficialmente e temporaneamente configurato male.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
15 giu 2010
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