Twitter: l'intelligence USA si arrangi

Twitter: l'intelligence USA si arrangi

La piattaforma di microblogging non vuole più essere collegata in maniera diretta alle agenzie statunitensi a tre lettere, a quanto pare. NSA e compagnia dovranno analizzare i dati pubblici del servizio come fanno tutti gli altri
La piattaforma di microblogging non vuole più essere collegata in maniera diretta alle agenzie statunitensi a tre lettere, a quanto pare. NSA e compagnia dovranno analizzare i dati pubblici del servizio come fanno tutti gli altri

Dal quartier generale di Twitter è arrivato ufficialmente il divieto, per Dataminr, di “vendere” i propri risultati analitici sui tweet pubblicamente accessibili alle agenzie di intelligence statunitensi. Uno stop dichiarato, precisa la società, che però si rifà a una policy generale già in voga da tempo.

Dataminr è l’unica società esterna autorizzata da Twitter ad accedere a un feed in tempo reale dei cinguettii degli utenti, un’impresa in cui l’azienda americana partecipa con una quota azionaria del 5 per cento e che fornisce studi analitici a soggetti esterni. Inclusa l’intelligence USA, che apparentemente fa uso del servizio da due anni.

Un tool importante ed efficace, quello fornito da Dataminr, che sarebbe stato in grado di “allertare” i propri clienti sugli attacchi terroristici di Parigi con un anticipo di 10 minuti rispetto alle ultime notizie trasmesse dai mezzi di comunicazione generalisti.

Le fonti del Wall Street Journal riferiscono ora che Twitter non vuole più essere collegata in maniera diretta a NSA, CIA e agenzie similari, in un atteggiamento che alterna collaborazione nelle cause che preoccupano i cittadini e una voglia di distacco dichiarato sempre più forte in seno al settore tecnologico americano dopo l’oramai famigerato caso degli iPhone violati dall’FBI senza l’autorizzazione di Apple.

L’intelligence, ovviamente, non ci sta: se Dataminr continuerà a vendere i propri dati ai privati ma non al governo, dice l’ex-vice direttore di NSA John C. Inglis, allora si comporterà in maniera semplicemente ipocrita. I dati del network sono pubblici e pubblicamente accessibili, ha risposto ufficialmente Twitter, mentre il divieto di rivendere informazioni alle agenzie governative è già previsto nella policy del servizio da molto tempo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 mag 2016
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