UK: fermate i cellulari a teatro

UK: fermate i cellulari a teatro

Nel Regno Unito il problema dei telefoni accesi al teatro e al cinema è molto... sentito. Il disagio degli spettatori e alcune soluzioni possibili
Nel Regno Unito il problema dei telefoni accesi al teatro e al cinema è molto... sentito. Il disagio degli spettatori e alcune soluzioni possibili

Londra – Se durante l’Amleto, dopo il dilemma “Essere o non essere…” si udisse qualcuno dire “Pronto?”, c’è da scommettere che molti cercherebbero il reo tra il pubblico per metterlo volentieri davanti alla spada di Laerte al posto del protagonista. Ma episodi simili, almeno nel Regno Unito, potrebbero presto non ripetersi più.

A Londra il cellulare molesto a teatro è diventato un problema serio. Da un sondaggio pubblicato dalla rivista The Stage emerge che circa il 75% del pubblico che frequenta i teatri londinesi sarebbe molto favorevole al blocco dei cellulari durante le rappresentazioni sul palco e oltre l’80% ritiene che i gestori delle sale non facciano abbastanza per scoraggiare gli spettatori molesti, ossia coloro che non spengono il proprio telefono cellulare o che addirittura intavolano rumorose conversazioni. Accade spesso che alcuni attori, notevolmente infastiditi, interrompano addirittura la rappresentazione chiedendo lo spegnimento dei telefonini.

Il problema è molto sentito, in Europa come oltreoceano. Ma se la minaccia di una multa o addirittura della reclusione non sono sufficienti a sensibilizzare gli utenti alla buona creanza (e al buon senso) sembra doveroso studiare contromisure più radicali.

La perquisizione all’ingresso di teatri e sale cinematografiche non è una soluzione proponibile, ma qualcuno pensa già di imitare la filosofia neozelandese della tolleranza zero, con sale blindate e schermate, in cui non si disdegni l’uso di phone jammers (come a Parigi ) per oscurare le frequenze dei telefonini, oppure strutturate a “gabbia di Faraday”. E questo non solo al cinema o a teatro, ma ovunque sia richiesto il rispetto della tranquillità e del silenzio, incluse biblioteche o chiese.

Fermo restando il diritto di ognuno di non essere importunato da una suoneria con l’ultimo brano di Shakira, che potrebbe squarciare l’opportuno silenzio nel momento dello scambio degli anelli durante un matrimonio, resta però un problema, che travalica la questione “privacy”, e che consiste nella possibilità di mantenere operativa la copertura delle reti mobili per consentire la ricezione di chiamate di emergenza. Genitori con bimbi piccoli, così come altre persone che possono avere a casa parenti malati, potrebbero avere ragione di ritenere eccessive alcune misure preventive che inibiscano del tutto il funzionamento del telefonino.

Un ragionevole compromesso, come suggerito da ArsTechnica potrebbe essere raggiunto con l’introduzione di una tecnologia in grado di inibire solo le suonerie, attivando automaticamente la modalità “silenziosa” o la chiamata a vibrazione sui telefonini all’interno di un determinato raggio d’azione (una sala cinematografica, ad esempio). Nessuna inibizione alla chiamata o alla ricezione: solo un banale abbassamento di volume automatico. Una tecnologia con cui, però, i telefonini dovrebbero essere ovviamente resi compatibili.

Potrebbe peraltro trattarsi di una soluzione troppo onerosa, dal momento che lo stesso risultato potrebbe essere raggiunto facendo rispettare agli utenti un avviso scritto su un cartello o un segnale luminoso.

D.B.

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Pubblicato il
11 set 2006
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