UK: no a Windows Vista nelle scuole

UK: no a Windows Vista nelle scuole

Pollice verso da parte dell'agenzia governativa sulle tecnologie didattiche: Vista costa troppo, non ci sono garanzie sulla sua stabilità e non porta sostanziali miglioramenti all'esperienza formativa
Pollice verso da parte dell'agenzia governativa sulle tecnologie didattiche: Vista costa troppo, non ci sono garanzie sulla sua stabilità e non porta sostanziali miglioramenti all'esperienza formativa

Londra – È una bocciatura secca quella che viene dal Becta , British Educational Communications and Technology Agency , sulla opportunità per gli istituti scolastici di passare al nuovo sistemone Microsoft . “Non c’è alcuna funzionalità indispensabile nel prodotto”, osserva l’ advisory del governo inglese, e inoltre “le problematiche tecniche, finanziarie e organizzative associate alla sua adozione prematura configurano la suddetta come una strategia ad alto rischio”.

In un report di recente pubblicazione, l’agenzia (che ha recentemente fatto discutere per il suo modo di considerare l’open source ) esprime forti perplessità sulla distribuzione di Windows Vista nelle scuole , considerando che la maggioranza dei benefici di Vista sono pensati espressamente per l’industria e non certo per gli ambienti di istruzione, come ad esempio la funzionalità Bitlocker per la cifratura del disco fisso. Installare un nuovo sistema operativo nelle scuole poi non fa altro che complicare il parco infrastrutturale e creare costi di gestione aggiuntivi.

Note dolenti anche per il reparto hardware: secondo Becta, non solo sarebbe necessario spendere un bel gruzzolo (160 milioni di sterline in totale) per aggiornare l’hardware incompatibile con Vista, pagare i tecnici per installare il nuovo sistema e istruire gli operatori all’utilizzo del nuovo ambiente, ma c’è la concreta possibilità che il sistemone giri “strozzato” su una buona fetta delle macchine su cui si riesca comunque ad installarlo.

Solo il 6% dei PC presenti attualmente nelle scuole, o addirittura meno, sarebbe infatti capace di far girare la nuova interfaccia grafica Aero , che fa uso dei moderni acceleratori grafici e delle DirectX per migliorare notevolmente la GUI e il rinnovato Esplora Risorse. E appena il 55% sarebbe comunque in grado di adoperare Vista con Aero disattivata, dice Becta.

Grossi dubbi anche sull’affidabilità e la stabilità del neonato OS : ci sono voluti tre anni, sottolinea l’agenzia, perché Windows XP divenisse sufficientemente stabile con il rilascio del monumentale Service Pack 2. “Se un’istituzione avesse la stringente necessità di adottare Vista”, conclude infine Becta, “dovrebbe accertarsi di aver considerato con attenzione i problemi implicati nella scelta. (…) Appare ragionevole non installare Vista fino a quando quest’ultimo non avrà dimostrato concretamente la propria sicurezza e stabilità”.

Una notizia davvero spiacevole per i piani commerciali di Microsoft, che può comunque consolarsi con i dati di vendita dell’OS in ambiente business : NPD Group definisce i risultati “convincenti”, se non addirittura “più convincenti del previsto”. Questo dicembre Vista ha venduto il 62,5% in più di Windows 2000, lanciato nel marzo del 2000, e il 3,7% in meno di Windows XP, sul mercato dal novembre del 2001.

Quello che si potrebbe definire un buon viatico , nonostante le cattive notizie inglesi, in vista del lancio delle edizioni consumer prevista per l’oramai prossimo 30 gennaio.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
15 gen 2007
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