USA, la legalità dell'NSA

USA, la legalità dell'NSA

Mentre Snowden rilascia nuove rivelazioni, EFF chiede l'accesso ai documenti dell'agenzia e Microsoft migliora la cifratura per i propri servizi. Gli States negano qualsiasi forma di comportamento illecito
Mentre Snowden rilascia nuove rivelazioni, EFF chiede l'accesso ai documenti dell'agenzia e Microsoft migliora la cifratura per i propri servizi. Gli States negano qualsiasi forma di comportamento illecito

La commissione governativa indipendente di sorveglianza per le libertà civili e la privacy PCLOB ( Privacy and Civil Liberties Oversight Board ) ha rilasciato un rapporto non ufficiale circa il programma di sorveglianza dell’NSA: in esso si legge che vi sono stati particolari tracce di attività illecita o della volontà di superare i paletti previsti alla sua attività dalla sezione 702 del FISA Emendament Act del 2008, che delinea le regole sulla sorveglianza, i suoi possibili obiettivi e la tutela della privacy dei cittadini statunitensi.

D’altra parte, secondo un nuovo documento riservato rilasciato da Edward Snowden, la National Security Agency (NSA) ha ricevuto ampi poteri, tra cui l’ autorizzazione ad effettuare intercettazioni in tutti i paesi tranne quattro .

Sembra infatti che, virtualmente, nessun governo estero fosse fuori la portata dell’NSA, almeno nel senso degli ordini, dei compiti e dei poteri affidategli dalla legge a stelle e strisce: 193 paesi costituiscono un obiettivo valido per l’intelligence statunitense. I quattro paesi sono naturalmente il Regno Unito, il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda, quelli che insieme agli Stati Uniti costituiscono i cosiddetti “Cinque Occhi” e le cui agenzie di sicurezza fin dalle prime rivelazioni del Datagate sono state indicate come le responsabili di un cartello che ha collaborato per spiare milioni di cittadini ignari.

In pratica, il sistema di intercettazioni massive dell’NSA filtrerebbe in automatico le comunicazioni provenienti da questi paesi. Questa immunità non riguardava però quelle provenienti dai loro 28 territori sovrani, come ad esempio le Isole Vergini Britanniche: secondo un rapporto dell’NSA distribuito in aprile 2013, questo rallenterebbe troppo il sistema.

Conferme ci sono poi per quanto riguarda le intercettazioni domestiche delle autorità USA, conferme che sono tuttavia il frutto di una risposta ufficiale e non di un documento rilasciato da Snowden: alle domande poste dal senatore democratico Ron Wyden, è stato risposto che le backdoor nelle comunicazioni statunitensi sono state sfruttate non solo dall’NSA, ma anche dalla CIA e dall’FBI, che da essa regolarmente si informano, e le agenzie non sembrano neanche tenere il conto delle comunicazioni ottenute in questo modo.

Se dunque il settore pubblico sembra ancora voler chiudere gli occhi di fronte ai percoli delle conseguenze di questo accesso irresponsabile alle comunicazioni dei cittadini, cittadini e mercato stanno cercando di muoversi indipendentemente per ovviare al problema.

Da un lato, Electronic Frontier Foundation (EFF) ha depositato la sua denuncia nei confronti di NSA per chiedere l’accesso ai suoi documenti in base al Freedom of Information Act .

Dall’altro, Microsoft ha finito per seguire la strada già adottata da Google e Yahoo! portando avanti il progetto già annunciato a dicembre: aumenterà la sicurezza dei dati dei propri utenti lavorando su migliori strumenti per la cifratura dei dati, a partire dall’adozione del supporto a Perfect Forward Secrecy su OneDrive e Outlook e TLS.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
2 lug 2014
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