USA, lo spionaggio telefonico è illegale

USA, lo spionaggio telefonico è illegale

Una corte di appello affonda la presunta base legale della raccolta di metadati sulle comunicazioni telefoniche. Una gran vittoria, che potrebbe durare poco: i Repubblicani al Congresso sono già pronti a rinnovare l'autorizzazione ai bravi ragazzi dell'intelligence
Una corte di appello affonda la presunta base legale della raccolta di metadati sulle comunicazioni telefoniche. Una gran vittoria, che potrebbe durare poco: i Repubblicani al Congresso sono già pronti a rinnovare l'autorizzazione ai bravi ragazzi dell'intelligence

Sovvertendo la decisione presa dai giudici in primo grado, la Corte di Appello del Secondo Circuito ha stabilito che NSA ha agito illegalmente, raccogliendo una gran massa di metadati sulle comunicazioni telefoniche USA sulla base dell’interpretazione distorta di una norma legale che non attribuisce all’intelligence alcun potere “assoluto” – come invece vorrebbero a Washington e come il Congresso controllato dai repubblicani si preparerebbe a ristabilire per legge.

Il panel di tre giudici della Corte di Appello ha in pratica affossato, in maniera perentoria, la presunta autorità legale garantita agli spioni di NSA dalla Sezione 215 del Patriot Act , una norma che è finita al centro della bufera di polemiche, rivelazioni e cause legali scatenata dalla pubblicazione dei documenti segreti recuperati da Edward Snowden.

La rivelazione della raccolta a strascico dei metadati sulle telefonate rappresenta il cardine delle rivelazioni del Datagate, e la NSA si è sempre giustificata richiamando la Sezione 215 come protezione legale dell’azione di spionaggio di massa sui cittadini americani. Ma l’interpretazione del Patriot Act di NSA non regge, hanno stabilito i giudici , quindi il piano di intercettazioni a strascico è illegale .

La decisione della Corte di Appello è stata ovviamente accolta con favore dalle organizzazioni che si battono in difesa dei diritti digitali, con EPIC che sottolinea la corrispondenza tra le conclusioni dei giudici e quelle degli esperti consultati dall’organizzazione, ed EFF che si appella al Congresso affinché decida di modificare il Patriot Act in maniera molto più radicale rispetto alle proposte di riforma attualmente in attesa di essere dibattute.

La sentenza della Corte di Appello potrebbe esporre NSA a nuove cause legali condotte “in chiaro” davanti al pubblico, ma proprio dal Congresso arriva la doccia fredda che stempera l’entusiasmo per la vittoria della coalizione anti-spionaggio: gli esponenti più in vista del partito repubblicano si sono già affrettati a garantire il loro supporto alle attività dell’intelligence annunciando di voler promuovere la ri-autorizzazione delle attività di sorveglianza della NSA.

La discussione e le polemiche sono destinate quindi a durare ancora a lungo, visto che il GOP controlla entrambe i rami del Congresso, e non è che fuori dagli USA la situazione sia molto migliore: nel Regno Unito i tribunali hanno bollato l’attività spionistica del GCHQ con lo stesso marchio di illegalità attribuito alla NSA, mentre in Germania i servizi segreti (BND) sono stati costretti ad annunciare la riduzione delle operazioni di “co-operazione” con la NSA.

La BND è da tempo nel mirino per il presunto collaborazionismo dell’intelligence tedesca con quella americana a danno delle autorità europee , un’attività che la cancelliera Merkel ha difeso e che a Bruxelles si sono limitati ad accogliere come un segno positivo dell’importanza dell’attività delle autorità comunitarie per il bene dell’Europa, del mondo e tutto quanto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 mag 2015
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