USA, quale destino per il Patriot Act?

USA, quale destino per il Patriot Act?

Il termine della legge che per anni ha incoraggiato il tecnocontrollo a favore della sicurezza nazionale sta per sopraggiungere. Lo USA Freedom Act, che avrebbe potuto rinnovare i poteri dell'NSA ad alcune condizioni, è stato sbaragliato in Senato. Dal 1 giugno l'intelligence rischia di avere le mani legate
Il termine della legge che per anni ha incoraggiato il tecnocontrollo a favore della sicurezza nazionale sta per sopraggiungere. Lo USA Freedom Act, che avrebbe potuto rinnovare i poteri dell'NSA ad alcune condizioni, è stato sbaragliato in Senato. Dal 1 giugno l'intelligence rischia di avere le mani legate

Il Senato degli Stati Uniti ha bocciato la proposta di legge USA Freedom Act che interviene sulla Section 215 del Patrioct Act limitando alcuni dei poteri dell’agenzia di spionaggio National Security Agency (NSA).

Al contrario la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti aveva approvato a larga maggioranza la normativa: assolutamente bipartisan, il testo sembrava poter rappresentare il compromesso massimo possibile per le parti politiche coinvolte ed al contempo l’unica soluzione accettabile per le istituzioni in vista del termine ultimo per affrontare la questione, la data improrogabile del primo giugno prossimo quando il Patrioct Act, la normativa di riferimento per assicurare la sicurezza nazionale per mezzo della sorveglianza, otterrà piena validità legale o verrà a decadere.

Lo USA Freedom Act era stato pensato proprio per intervenire sul Patriot Act: al netto di alcune modifiche, ne ratifica l’approvazione pur attribuendo minori poteri diretti di raccolta di dati da parte dell’intelligence, senza tuttavia intaccare specificatamente le sue possibilità di ingerenza.

L’ultima versione approvata dalla Camera, infatti, impedisce la raccolta di metadati da parte dell’NSA, ma non l’accesso, subordinato alle decisioni della Foreign Intelligence Surveillance Court , a tali informazioni, raccolte e conservate dalle aziende private di settore da 18 mesi a cinque anni a fini fiscali. In pratica, la proposta sarebbe andata a consolidare un sistema di data retention ben più solido di quello che l’Europa ha di recente sconfessato .
Per questo la normativa, pur essendo stata annunciata come l’arma per porre un freno al rastrellamento di metadati da parte della NSA, è stata fin da subito molto criticata dagli osservatori.

Al contrario, la bocciatura dello USA Freedom Act da parte del Senato potrebbe essere frutto di posizioni contrarie: dai suoi oppositori era stata per esempio avanzata un’ altra proposta che avrebbe voluto estendere le intercettazioni di massa, ma anche anch’essa è stata alla fine bocciata, segno dello spaccamento del Congresso su tale questione.

Lo stallo, al momento, genera tuttavia una situazione in cui – con la spada di Damocle del primo giugno – la NSA si ritrova senza poteri di intercettazione e non dunque legalmente incaricata di raccogliere dati.
D’altra parte la Casa Bianca ha fatto intendere – forse per fare pressione sul Congresso – che non intende chiedere la proroga di 90 giorni per il Patriot Act.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
25 mag 2015
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