Visa rincorre PayPal

Visa rincorre PayPal

Introdotto anche nel mercato statunitense il trasferimento di denaro tra account
Introdotto anche nel mercato statunitense il trasferimento di denaro tra account

Visa ha annunciato che dalla seconda metà del 2011 introdurrà anche per gli utenti statunitensi la possibilità di trasferire soldi tra diversi account . Offerto in realtà già in altri paesi, il servizio rappresenta una novità se considerato ora nella sua universalità e internazionalità: di particolare importanza è il suo esordio sul mercato statunitense.

A implementare il nuovo servizio di Visa, un sistema di pagamento tra privati simile a quello gestito da PayPal, saranno le aziende CashEdge e Fiserv, che già offrono alcuni servizi di trasferimento: basterà, se la propria banca aderirà al servizio, inserire l’ammontare da trasferire, il numero di carta del destinatario e un indirizzo email o un cellulare per completare la transazione.

Visa rappresenterà , dunque, ancora una volta il fornitore di tecnologia e non il brand con cui l’utente interagisce direttamente. Con il servizio, punta a offrire un suo nuovo sistema di pagamento un settore particolarmente in fibrillazione per l’impegno degli operatori mobile e per tecnologie come NFC recentemente sperimentate da Google.

La sfida principale sarà tuttavia con PayPal e la sua base di utenti online proprio nel settore dei pagamenti personali. eBay ha riferito di non sentirsi minacciata: “In qualità di leader dei pagamenti globali online degli ultimi 12 anni, PayPal ha vantaggi imparagonabili che crediamo possano renderci molto competitivi”. PayPal, poi, funziona non solo con Visa, ma anche in integrazione con American Express, Bank of America e altri istituti finanziari.

Prima di giudicare la nuova offerta Visa occorrerà tuttavia attendere la declinazione di alcune questioni fondamentali: in particolare il costo imposto ad ogni transazione e le misure adottate contro il riciclaggio di denaro, la frode e gli altri trasferimenti illeciti.
La richiesta di una email, d’altronde, non sembra poter rappresentare l’unica forma di tracciabilità e si prevede quanto meno l’introduzione di un limite alla quantità di denaro trasferibile.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
18 mar 2011
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