VMware ha un rivale open source

VMware ha un rivale open source

Si tratta di VirtualBox, da tempo in commercio e di cui ora è disponibile il codice sorgente e una versione binaria gratuita. La società che lo sviluppa intende sfidare VMware sul mercato PC
Si tratta di VirtualBox, da tempo in commercio e di cui ora è disponibile il codice sorgente e una versione binaria gratuita. La società che lo sviluppa intende sfidare VMware sul mercato PC

Weinstadt – Tra i pionieri delle tecnologie di virtualizzazione per PC, la tedesca InnoTek ha deciso di aprire il codice sorgente della propria soluzione VirtualBox, che similmente a VMware permette di virtualizzare un grande numero di sistemi operativi senza apportarvi alcuna modifica.

VirtualBox Open Source Edition (OSE) viene definita da InnoTek “la prima soluzione di virtualizzazione professionale per PC open source”. Tra i software open source di questo tipo c’è anche Xen, che però utilizza una tecnologia di virtualizzazione profondamente diversa da quella di VirtualBox. Molto più simili a quest’ultimo sono VMware e Virtual PC, con cui VirtualBox si pone in diretta rivalità.

VirtualBox gira sulle versioni a 32 bit di Windows e Linux ed è in grado di far girare come guest un grande numero di sistemi operativi, inclusi Windows vecchi (3.1, 9x, NT ecc.) e nuovi (XP, 2003 e Vista ), le distribuzioni Linux basate sul kernel 2.4 o 2.6, OS/2 Warp, diverse varianti di Unix BSD ed il vetusto MS-DOS.

Il programma è in grado operare sia in modalità workstation, ed in questo caso l’utente può avvalersi di una comoda interfaccia grafica, sia in modalità server, tramite un tool a linea di comando. L’accesso alle macchine virtuali senza l’interfaccia grafica avviene utilizzando il Remote Desktop Protocol (RDP) di Windows, che fra le altre cose permette alle macchine virtuali remote di gestire le periferiche USB connesse al client locale.

“VirtualBox permette di avviare una macchina virtuale dall’interfaccia grafica punta-e-clicca, e poi metterla in stand-by, salvarla o riavviarla dalla linea di comando o persino da remoto”, ha spiegato Achim, general manager of InnoTek. “Nessun altro virtualizer fornisce questa flessibilità”.

Va però detto che queste funzionalità, insieme ad altre di livello enterprise, non sono attualmente supportate dalla versione open source del software. La società d’oltralpe ha però assicurato che le funzionalità mancanti, tra cui anche le cartelle condivise, verranno gradualmente aggiunte a VirtualBox OSE con i futuri step di sviluppo.

Hasenmueller ha poi sottolineato come il team di VirtualBox vanti un’esperienza ultradecennale nel settore della virtualizzazione x86, ed abbia collaborato allo sviluppo di Virtual PC.

InnoTek afferma che VirtualBox è stato progettato fin dall’inizio per essere cross-platform , dunque il porting verso altre piattaforme, come i sistemi a 64 bit e Mac OS X, non dovrebbe comportare grosse difficoltà. La stessa società sta già testando una versione alpha del software capace di girare sui Mactel .

L’azienda tedesca spera che la disponibilità del codice sorgente, pubblicato sotto la licenza GNU GPL, possa attrarre l’interesse di altri sviluppatori e accelerare così l’evoluzione di un software che, negli scorsi anni, è stato venduto esclusivamente alle aziende come soluzione specializzata. L’obiettivo di InnoTek è ora quello, grazie alla comunità open source, di fare di VirtualBox un software di virtualizzazione di massa capace di competere con “mostri sacri” come VMware e con giovani promesse come Parallels .

VirtualBox OSE può essere scaricato da qui esclusivamente sotto forma di codice sorgente: per utilizzarlo è dunque necessario compilarlo seguendo queste istruzioni . Del software esiste anche una versione binaria gratuita la cui licenza ne restringe però l’utilizzo a solo scopo personale o educativo (scuole, università).

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Pubblicato il
17 gen 2007
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