Wikipedia fonte di verità giuridiche

Wikipedia fonte di verità giuridiche

Il dibattito negli Stati Uniti sull'attendibilità legale dell'enciclopedia collaborativa è accesissimo e in tribunale i riferimenti all'enciclopedia collaborativa aumentano
Il dibattito negli Stati Uniti sull'attendibilità legale dell'enciclopedia collaborativa è accesissimo e in tribunale i riferimenti all'enciclopedia collaborativa aumentano

Wikipedia è diventata negli Stati Uniti anche uno strumento per dimostrare le verità giuridiche. Secondo le statistiche, dal lontano 2004 ad oggi almeno 100 sentenze hanno tirato in ballo l’enciclopedia collaborativa più famosa del mondo, e 13 di queste hanno riguardato le Corti di Appello. L’enciclopedia web per eccellenza sarebbe diventata a tutti gli effetti una fonte autorevole, dotata di guida analitica che si concentra anche sulle implicazioni legali. Una novità posta in rilievo dal New York Times .

Non tutti gli “operatori” del settore vedono di buon occhio questa evoluzione. “Wikipedia è un’incredibile risorsa. Un po’ perché è economica e poi anche perché viene aggiornata spesso ed è molto accurata”, ha dichiarato il giudice Richard A. Posner, della settima sezione della Corte d’Appello di Chicago. “Ma non dovrebbe essere utilizzata in situazioni critiche. Se la sicurezza di un prodotto fosse una priorità, non la osservereste su Wikipedia”.

Della stessa opinione è Cass R. Sunstein, docente presso Harvard Law School . “Amo Wikipedia, ma credo che non sia ancora il momento di citarla in ambiti giuridici”, ha confermato Sunstein. “Non ha ancora un sufficiente controllo qualità. Se poi i giudici iniziassero ad utilizzare normalmente Wikipedia potrebbe nascere l’editing opportunistico, volto ad influenzare l’esito dei casi”.

In una lettera al The New York Law Journal , Kenneth H. Ryesky, avvocato fiscalista e docente presso Queens College e Yeshiva University, ha invece preso una posizione piuttosto dura nei confronti della piattaforma. “La citazione di una fonte instabile quale è Wikipedia può insidiare il fondamento non solo del pronunciamento giudiziario in cui Wikipedia è citata, ma anche i pronunciamenti futuri che si baseranno su questa – rendendo di fatto autorevole ciò che non è”.

La questione è stata affrontata anche da Lawrence Lessig, celeberrimo docente della Stanford Law School . “Sono a favore di un sistema che gestisca le risorse informative in tempo reale come Wikipedia, in modo che il lettore veda lo stesso materiale di chi redige. Utilizzo infatti normalmente webcite , che archivia i documenti e le citazioni online. In qualità di consulente della Corte Suprema nel caso Court in Metro-Goldwyn-Mayer Studios vs. Grokster Ltd , si è reso particolarmente utile”.

comScore Media Metrix , intanto, ha rivelato che lo scorso dicembre il numero di unique user statunitensi di Wikipedia ha raggiunto i 38 milioni, facendo conquistare alla piattaforma il 13esimo posto assoluto nel ranking nazionale delle risorse web più visitate.

“La questione più critica è l’accettazione pubblica, compresa quella dei litiganti. Un giudice non dovrebbe utilizzare Wikipedia se il pubblico non è preparato ad accettarne l’autorevolezza”, ha sottolineato Stephen Gillers, professore presso la New York University Law School. “È meglio utilizzarla per questioni poco delicate che non sono determinanti per la sentenza. Tutto in fondo gira intorno a questo: se un elemento non è centrale per il pronunciamento finale, perché includerlo?”.

Secondo Gillers la risposta è nell’esigenza dei magistrati di essere compresi fino in fondo. Nella sentenza si cerca di aiutare le parti a comprendere il percorso che ha permesso di prendere una decisione invece che un’altra. “Più si sale con i livelli delle Corti e più questo diventa necessario. Perché citano Shakespeare oppure Kafka, secondo voi?”.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
30 gen 2007
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