YouTube e MySpace violano le leggi sul copyright?

YouTube e MySpace violano le leggi sul copyright?

Pesantissime accuse di Universal: le due comunità online sono colpevoli di innumerevoli e palesi violazioni di copyright. I legali di Universal: ci dovete decine di milioni di dollari
Pesantissime accuse di Universal: le due comunità online sono colpevoli di innumerevoli e palesi violazioni di copyright. I legali di Universal: ci dovete decine di milioni di dollari

New York (USA) – Il successo di YouTube e di MySpace , due enormi comunità virtuali che permettono agli utenti di distribuire filmati e canzoni sul web, ha iniziato ad infastidire la più grande major discografica, Universal . Doug Morris, CEO dell’etichetta discografica, ha infatti definito YouTube e MySpace come due “pirati multimediali”, colpevoli delle sistematiche violazioni del copyright da parte degli utenti.

Attraverso YouTube e MySpace si può infatti inviare e condividere file audiovisivi con visitatori ed altri utenti. Ogni giorno, centinaia di materiali audiovisivi protetti dal copyright vengono diffusi senza alcun tipo d’autorizzazione: non è un mistero che su YouTube, ad esempio, si possano trovare tutti gli ultimi videoclip di Madonna, così come interi concerti di artisti famosi.

“Siamo pronti a fare i conti con tutti i nuovi business di questo tipo”, hanno riferito i legali del gruppo Universal, “ci devono decine di milioni di dollari”. Secondo l’agenzia Reuters , gli avvocati di Universal potrebbero scegliere due modalità d’azione: richiedere un ingente risarcimento economico, lasciando intatte le dinamiche d’uso di YouTube e MySpace, oppure costringere i servizi ad adottare regolamenti ferrei che impongano il rispetto del copyright.

Per il momento, YouTube e MySpace non effettuano nessun controllo sullo status legale dei contenuti multimediali inviati dagli utenti. Recentemente YouTube è stato duramente criticato per via della gigantesca quantità d’audiovisivi illegali ospitati sui server dell’azienda. Con una semplice ricerca è possibile avere accesso a documentari del National Geographic, cartoni animati e persino film interi.

Tuttavia, è doveroso considerare che la qualità degli audiovisivi diffusi sui social network e sui servizi di condivisione è particolarmente bassa , assai lontana dalla qualità dei prodotti commerciali. Ciò che spaventa le major discografiche è che i portali come YouTube possano diventare le MTV del domani.

“Abbiamo imparato una dura lezione con MTV”, ha detto Morris: secondo il CEO di Universal, il canale televisivo tematico ha costruito un impero mandando in onda videoclip musicali in modo assolutamente gratuito, senza lasciare neanche uno spicciolo ad Universal. Adesso che per creare una televisione digitale basta una connessione ad Internet ed un apparato informatico, le major ritengono che non si possa lasciar spazio alla concorrenza.

Ma siamo sicuri che un’ artista come Britney Spears avrebbe avuto una carriera altrettanto brillante senza l’appoggio di MTV? Senza i video mandati in rotazione ed in modo assolutamente gratuito? A volte, condividere gratuitamente videoclip conviene più che venderli: è una questione di punti di vista, specialmente nel mercato discografico.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
15 set 2006
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