Dopo gli annunci dei mesi scorsi, e la costituzione di Enel OpEn Fiber, guidata da Tommaso Pompei, Enel ha delineato il proprio piano d’azione per partecipare al mercato della connettività italiana.
Nel corso della riunione del Consiglio di Amministrazione della giornata di ieri il piano è stato preso in esame, reso pubblico nella giornata di oggi: si dispiegherà in più fasi, a raggiungere con la rete in fibra ottica le abitazioni dell’utente finale in 224 città. L’ infrastruttura FTTH si avvarrà della attuale infrastruttura dedicata alla rete elettrica, approfittando dell’operazione di sostituzione dei contatori: Enel stima un investimento totale pari a 2,5 miliardi di euro , “da approvare gradatamente”.
“Nell’ambito dei primi anni del piano, è prevista la copertura ad altissima velocità di circa 7,5 milioni di case, contribuendo così a colmare il ritardo digitale dell’Italia”, recita il comunicato di Enel. C’è da ricordare però che Enel Open Fiber, come previsto dal piano nazionale banda ultralarga italiana, potrà agire solo nelle aree a successo di mercato , dove la competizione per il profitto è più agguerrita e dove le offerte per la banda ultralarga sono già presenti: le aree appartenenti al Cluster C (per le quali si stima che gli operatori possano essere interessati ad investire soltanto grazie a un sostegno statale) e al Cluster D (aree a fallimento di mercato), quelle più colpite dal digital divide, verranno invece gestite attraverso l’intervento di Infratel e bandi statali per i servizi, in programma per la tarda primavera.
Enel opererà a livello wholesale, sul mercato all’ingrosso , sviluppando l’infrastruttura che verrà sfruttata da altri operatori. Nell’ambito del consiglio di amministrazione sono stati già formalizzati gli impegni con Vodafone e Wind volti ad “una partnership strategica e commerciale per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni a banda ultralarga sul territorio nazionale”, senza escludere però l’apertura ad “operatori retail che intendano attivare i propri clienti sulla nuova rete di EOF medesima”. Telecom e Fastweb, e la stessa Metroweb, potrebbero a vario titolo essere interessate, stando a quanto aveva dichiarato in audizione in Parlamento pochi giorni fa l’AD di Enel Francesco Starace, che ha ora precisato che “Il piano per la rete a banda ultralarga di Enel non comporterà sovrapposizioni con la rete che sta realizzando Metroweb ma forse potrebbe essercene qualcuna con Telecom”.
“Non avremmo mai pensato di realizzare questo senza usare la nostra rete elettrica – ha sottolineato Starace, spiegando che la coincidenza di obiettivi pone Enel in una posizione privilegiata – Chiunque cerchi di farlo senza usare la nostra rete spenderebbe almeno 3 miliardi, senza calcolare l’installazione dei contatori”.
Gaia Bottà