Un team di ricercatori Microsoft guidati da Larry Zitnick ha svelato PhotoDNA , uno strumento che potrebbe coadiuvare le forze dell’ordine di tutto il mondo nel compito di tracciare una mappa più accurata delle dinamiche della pedopornografia online.
Ad ogni immagine presente negli archivi dell’Interpol o del National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) è stato applicato un contrassegno virtuale che dovrebbe consentirne l’individuazione in Rete anche se copiata, ridimensionata o tagliata . PhotoDNA sarebbe in grado di comparare i file archiviati con quelli online in tempi ristrettissimi, con un’accuratezza del 98 per cento e ammettendo un solo errore su un miliardo di tentativi.
Lo sviluppo di questo tool ha richiesto più di due anni di lavoro ai collaboratori di Zitnick, che si sono avvalsi anche dell’aiuto di alcuni scienziati del Dartmouth College, e i responsabili delle organizzazioni per la tutela dei minori hanno salutato con favore la sua release finale: “È uno strumento fantastico non solo per noi – ha commentato Ernie Allen, direttore di NCMEC – ma anche per le forze dell’ordine gli ISP”.
Non è la prima volta, tuttavia, che Microsoft scende in campo a fianco degli organi di polizia: il software Cofee, al centro dell’attenzione in questi ultimi giorni per questioni di distribuzione è la soluzione che Redmond propone in ambito di computer forensics.
Giorgio Pontico