L'Olanda passa al digitale terrestre

L'Olanda passa al digitale terrestre

Switch-off completo nei Paesi Bassi, da lunedì la Tv è solo digitale. Non molti se ne sono accorti visto il cavo imperante. Anche le vecchie frequenze verranno riutilizzate per trasmettere nel nuovo formato binario
Switch-off completo nei Paesi Bassi, da lunedì la Tv è solo digitale. Non molti se ne sono accorti visto il cavo imperante. Anche le vecchie frequenze verranno riutilizzate per trasmettere nel nuovo formato binario

Mentre in Italia la Televisione Digitale Terrestre si fa strada a fatica nelle fasce più ricche della popolazione, e l’Unione Europea sta per propinare al Belpaese condanne per Monopolio Mediatico Aggravato, l’Olanda si rende protagonista di un clamoroso switch-off completo, passando da un sistema misto analogico/digitale ad uno completamente binario .

Nata nel lontano 1951, la televisione analogica tradizionale olandese chiude definitivamente i battenti . Vista l’alta diffusione della tv via cavo sono stati comunque in pochi ad accorgersene : le stime governative parlano di appena 74mila famiglie ancora “agganciate” alla vecchia antenna su una popolazione di 16 milioni di persone, mentre 220mila sono quelli che fanno un uso sporadico della Tv analogica, soprattutto in villeggiatura.

L’Olanda è dunque il primo paese al mondo a compiere lo switch-off: in Italia si prevede che ciò possa avvenire non prima del 2012 , in Giappone nel 2011, negli States l’obiettivo è il 2009 (il Canada sembra intenzionato ad anticipare i tempi ), mentre i paesi Scandinavi e il Belgio pensano all’anno prossimo come termine per il passaggio.

La banda fin qui utilizzata per la trasmissione del segnale analogico verrà “girata” alla media company Royal KPN NV , che la utilizzerà per il digital broadcasting. L’accordo tra governo e KPN prevede che la società si accolli i costi delle infrastrutture di distribuzione del segnale, continui a trasmettere su digitale le tre televisioni nazionali e quelle locali supportate dallo stato senza alcun costo aggiuntivo per i consumatori. In cambio, KPN potrà utilizzare il resto della banda ex-analogica per offrire, al costo di una sottoscrizione mensile di circa 15 euro, un pacchetto di altri canali, secondo una modalità non molto dissimile dalla distribuzione via cavo.

Ovviamente, per ricevere il nuovo segnale DTT occorrerà il decoder , disponibile al prezzo di 53 euro circa. Ad oggi, la copertura nazionale è garantita solo per i tre canali nazionali, ma si prevede che diverrà completa nei primi mesi del 2007. Grazie all’accordo con KPN, lo stato risparmierà 14 milioni di dollari all’anno: portare il vecchio segnale in ognuna di quelle 74.000 case prive del cavo sarebbe costato caro.

La presenza del DTT in un mercato servito per il 94% dalle trasmissioni via cavo favorirà inoltre la concorrenza , stando a quanto dichiarato dalla portavoce del Ministro dell’Economia, assieme al satellite e alla più recente IPTV.

A KPN hanno invece “stappato lo champagne” quando, tra la mezzanotte e le due di lunedì notte, c’è stato lo switch-off. Per quanto non si conoscano ancora i termini finanziari dell’accordo tra la società e i network televisivi che ora passeranno per le sue infrastrutture, già si prevede la disponibilità, al pari delle offerte via cavo o satellitari, di pacchetti di canali aggiuntivi – dedicati allo sport, al cinema, ai documentari e via dicendo – previo pagamento di un obolo aggiuntivo per il servizio.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 dic 2006
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