Microsoft le prova proprio tutte, sia sul piano tecnologico che su quello finanziario, per costruire un’alternativa quantomeno credibile allo strapotere di Google nel campo della ricerca sul web e nell’advertising contestuale. Mentre la vicenda dell’acquisizione di Yahoo! procede tra colpi di scena degni di una soap opera della Silicon Valley, l’ultima iniziativa in ordine di tempo non prettamente finanziaria è Live Search cashback , il programma che permette agli acquirenti di taluni prodotti in evidenza di vedersi restituita una parte del denaro speso online .
Presentato alla conferenza Advance 08 , Live Search cashback è un servizio ponte fra i tradizionali motori di ricerca e i siti di ecommerce come eBay. Proprio da una collaborazione con eBay e la sua propaggine finanziaria PayPal nasce il nuovo portale, che ha lo scopo principale di fungere da vetrina di prodotti per gli inserzionisti interessati ad apparire tra i risultati evidenziati.
Oltre che alla partnership con eBay, Microsoft si affida anche alla tecnologia software ottenuta dopo l’acquisizione nel 2007 di Jellyfish , portale specializzato nella comparazione tra i prezzi dei prodotti appartenenti a diverse categorie merceologiche. Proprio in occasione della messa online di Live Search cashback, la homepage di Jellyfish riporta la nota di non meglio specificati “upgrade e miglioramenti ai server”, probabile segno della prossima, definitiva assimilazione da parte del colosso di Redmond.
Gli inserzionisti interessati a promuovere taluni prodotti come “featured” sul sito di cashback potranno contare su un modello di business costo-per-acquisizione (CPA), in cui lo spazio pubblicitario va pagato solo nel caso che avvenga una transazione effettiva . Un “rischio” di investimento minore rispetto al tradizionale cost-per-click (CPC), che introita denari dagli inserzionisti anche in assenza di action da parte dell’utente, ossia di acquisto.
Microsoft ha strutturato Live Search cashback come un servizio che ambisce evidentemente a incentivare chi non ha ancora fiducia nell’e-commerce, ma soprattutto vorrebbe sparigliare le carte nel settore dell’advertising online ottenendo di concerto risultati positivi anche sul proprio engine di ricerca proprietario a cui cashback fa riferimento.
Un tentativo di alzare il tiro non nuovo , che in passato ha già visto Redmond impegnata a elargire sostanziosi bonus economici alle aziende che avessero scelto di affidarsi a Live Search piuttosto che ai portali dei concorrenti. Oppure nell’ambito del Live Search Club , che distribuisce premi e accessori a quanti utilizzassero il motore di ricerca Microsoft.
Sarà ora interessante stabilire quanto varranno gli sforzi di mettere i bastoni fra le ruote alla crescita apparentemente inarrestabile di Google : il suddetto Live Search Club servì, al momento del lancio nell’estate del 2007, a far salire le quote di mercato del search in mano a Microsoft di un punto percentuale .
Alfonso Maruccia