Dmitriy Guzner , 18enne del New Jersey, si è dichiarato colpevole: accusato di aver partecipato ad un attacco DDoS ( Distributed Denial of Service ) ai danni dei server della Chiesa di Scientology risalente allo scorso gennaio, ha ammesso la sua responsabilità probabilmente per ottenere uno sconto sulla pena. Che potrebbe arrivare a 18 mesi di reclusione, a cui si sommerebbe una multa da non meno di 37.500 dollari (circa 28mila euro).
L’incriminazione del giovane Guzner è arrivata al termine di una indagine condotta dall’ FBI in collaborazione con la task force per i crimini elettronici dei Servizi Segreti statunitensi. Per Guzner si prospetta un processo federale per “hacking di computer”, avendo egli “consapevolmente causato la trasmissione di informazioni, codici e comandi con il risultato di aver deliberatamente e senza autorizzazione causato danni influendo sulla integrità e la disponibilità di dati, programmi e apparati di un sistema di computer”.
Guzner sarebbe insomma la mente (o una delle menti) dell’attacco dell’inizio dell’anno portato contro i siti della Chiesa di Scientology: tecnicamente in grado di sviluppare gli strumenti necessari, avrebbe messo a disposizione di altri componenti di Anonymous degli script per consentire la realizzazione dell’attacco DDoS, che – secondo quanto da lui ammesso – avrebbe causato danni per un valore compreso tra 30mila e 70mila dollari (22mila e 52mila euro).
La strategia di disturbo delle attività di Scientology non si era fermata all’attacco in Rete. Telefonate di disturbo, manifestazioni in piazza convocate su Internet avevano dato il via ad una vera e propria guerra condotta a mezzo di hacker e avvocati, culminata nel takeover di alcuni siti e nella rimozione da YouTube di centinaia di video critici dell’attività della Chiesa fondata da Ron Hubbard – video in seguito in massima parte ripristinati.
L’attività di Anonymous in rete si è dimostrata nel corso dei mesi piuttosto controversa e variegata. L’ultimo exploit della crew, la cui paternità è tuttavia ampiamente contestata , sarebbe stato il crack della email personale della candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti , il governatore dell’Alaska Sarah Palin. Secondo altri, ci sarebbero alcuni membri di Anonymous anche dietro un assalto ad alcuni domini dedicati al tema epilessia, potenzialmente in grado di mettere in crisi i visitatori affetti dal grande male con l’introduzione nel layout di immagini pericolose: anche in questo caso , tuttavia, rappresentanti di Anonymous avevano smentito ogni coinvolgimento nella faccenda.
L’ incriminazione di Dmitriy Guzner resta probabilmente al momento l’unico procedimento in corso, direttamente riferibile ad Anonymous, avviato in seguito alla protesta dell’organizzazione contro Scientology. Non è chiaro se le indagini dei Servizi Segreti e del FBI siano giunte ad una conclusione, o se proseguano per individuare altri responsabili . Si tratterebbe comunque, in caso di condanna, di un deciso cambio di registro per le attività della crew in rete: e, quasi con certezza, anche di un’arma in più nell’arsenale dei suoi avversari per screditarne l’operato.
Luca Annunziata