E venne dunque il momento del World IPv6 Day : mercoledì 8 giugno 2011 sarà una 24 ore di test della transizione da IPv4 a IPv6, un periodo di tempo nel quale i grandi (ma anche i piccoli e coscienziosi) operatori di rete faranno una prova generale della tenuta della Internet mondiale facendo transitare tutti il traffico telematico sul “giovane” protocollo a 128-bit.
Sull’importanza e la necessità del passaggio da IPv4 a IPv6 si discute da anni: lo storico protocollo a 32-bit ha sostanzialmente esaurito lo spazio di indirizzamento per la messa online di nuovi dispositivi pensati per l’accesso a Internet, mentre una certa lentezza nel perseguire l’importante upgrade tecnologico ha suscitato preoccupazioni cicliche su un possibile “crash” su scala mondiale di una rete impossibilitata – nel suo complesso – a funzionare a dovere con il nuovo protocollo.
L’8 giugno sarà dunque il tempo del grande test: 318 aziende , università e agenzie governative parteciperanno al primo happening pubblico su larga scala di IPv6, inclusi naturalmente i “giganti” dell’economia di rete come Google, Yahoo!, Microsoft, Akamai e YouTube. Non mancano tanti altri siti minori inclusi 200 siti di news serviti dai data center di TownNews.com .
Le 24 ore di test del World IPv6 Day serviranno a valutare la tenuta di Internet con il traffico dei principali “nodi” telematici globali rediretto sullo spazio di indirizzamento a 128-bit proprio del protocollo IPv6 – protocollo che oltre a promettere indirizzi IP sostanzialmente illimitati (2 elevato alla 128esima) e vantaggi economici e prestazionali suscita non poche preoccupazioni a causa della retrocompatibilità con IPv4.
Oltre a sondare il terreno per lo switch-off , dice la Internet Society che sponsorizza l’iniziativa, il World IPv6 Day servirà a “incoraggiare i fornitori di contenuti e gli ISP” a “saltare il fosso” delle ritrosie all’adozione di IPv6 per testare la sua attivazione per 24 ore di fila. Se si considerano le adozioni sin qui raccolte, dice l’organizzazione, l’evento si può già considerare come un successo.
Alfonso Maruccia