Debian 7, la distro col fischio

Debian 7, la distro col fischio

Wheezy arriva due anni dopo la release precedente. Rivista l'intera gerarchia per migliorare il supporto multiarchitettura
Wheezy arriva due anni dopo la release precedente. Rivista l'intera gerarchia per migliorare il supporto multiarchitettura

Ci sono voluti più di 24 mesi per preparare una nuova versione della distribuzione Linux più ortodossa che c’è, ma alla fine Debian 7 ha rispettato la tabella di marcia che gli stessi sviluppatori avevano anticipato : con il rilascio di Wheezy avvenuto lo scorso sabato si completa una profonda rivistazione dell’intero universo Debian, che resta un punto di riferimento per una larga fetta di utenza professionale e ribadisce l’approccio conservativo fin qui tenuto dalla community che l’anima. I dettagli sui pacchetti aggiornati e le novità essenziali sono contenuti nel post sul blog ufficiale che comunica il rilascio.

Debian 7 è una distribuzione profondamente ripensata per garantire supporto multiarchitettura: l’intera gerarchia del filesystem è stata rivista per garantire in questo senso la massima interoperabilità, così che sulla stessa macchina possano ad esempio girare pacchetti compilati a 32 o 64bit senza che si verifichino fastidiosi problemi di dipendenze non risolte o risolte in modo errato. Debian supporta inoltre molte architetture, come ad esempio i386, X86-64, PowerPC, SPARC, MIPS, ia64 e ARM. La sua proverbiale solidità ne fa un punto di partenza eccellente per lavori professionali.

Tra le altre novità di Wheezy figurano: l’adozione di Gnome 3.4 come interfaccia grafica di default, l’aggiornamento al kernel Linux 3.2 , l’adozione di un nuovo meccanismo di installazione che consente di controllare il processo tramite la voce ( per garantire a tutti di poter utilizzare Debian su una macchina non dotata di interfaccia specifica). Irrobustito anche il supporto alla creazione di cloud private, in particolare agli strumenti OpenStack e Xen Cloud Platform (XCP). ( L.A. )

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Pubblicato il
6 mag 2013
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