Dopo la presentazione ufficiale di inizio mese , SpaceX ha ora mostrato un prototipo completo di Dragon 2: il vascello rappresenta la seconda generazione delle capsule sin qui adottate per trasportare carichi sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), e diversamente dalla prima generazione il nuovo sistema è stato progettato per trasportare in tutta sicurezza astronauti in carne e ossa.
Dragon 2 può alloggiare fino a sette astronauti, è in grado di resistere a temperature fino a oltre 2700 gradi centigradi grazie a i suoi scudi termici migliorati, ed è equipaggiata con quattro gambe estensibili che permettono l’atterraggio morbido (“con la precisione di un elicottero”, dice il patron di SpaceX Elon Musk) su qualsiasi superficie terrestre e non. I comandi della capsula Dragon 2 (pulsanti fisici e touchscreen) sono localizzati su un pannello posizionato di fronte ai sedili per gli astronauti, e secondo Musk l’atterraggio è possibile anche con avarie che coinvolgano il 50 per cento dei motori a bordo: in ogni caso la capsula conserva un tradizionale sistema di discesa con paracadute.
L’idea principale dietro il design Dragon 2 è la sua riutilizzabilità, un concetto basilare secondo Musk se si vuole entrare davvero nel ventunesimo secolo della tecnologia spaziale: finché razzi e navicelle verranno distrutti con l’uso, dice l’imprenditore, una vera esplorazione umana del sistema solare non sarà possibile a causa dei costi improponibili per qualunque privato.
SpaceX ha piani ambiziosi e intende lanciare la prima missione con Dragon 2 verso la ISS entro il 2016, ma c’è un’altra azienda che pensa soprattutto ai risvolti turistici dello spazio ed è quasi pronta al “lancio”: l’azienda in oggetto è ovviamente Virgin Galactic di Richard Branson, che ha recentemente ottenuto le autorizzazioni per il volo dalla Federal Aviation Administration (FAA) con partenza dalla base di Spaceport America (Nuovo Messico) e la coordinazione dei voli con il normale sistema di controllo del traffico aereo. I primi voli commerciali sono attesi per la fine dell’anno, il biglietto per un giro a gravità 0 nell’atmosfera terrestre costa 250.000 dollari.
Alfonso Maruccia