Intel ha deciso di tagliare decine di migliaia di posti di lavoro in vista di un futuro difficile per il business, ma dal CEO Brian Krzanich arriva ora un messaggio di ottimismo basato su quelli che dovrebbero rappresentare i cinque nuovi pilastri di un’azienda rifocalizzata sui trend tecnologici più promettenti, cinque elementi che convivono innescando un circolo virtuoso di cui Intel auspica di mettere a frutto.
D’ora in poi la “mission” di Krzanich sarà quella di trasformare Chipzilla in maniera radicale, da “PC company” a un’azienda capace di vendere il “duro metallo” alla base di miliardi di dispositivi iperconnessi e smart – PC inclusi .
Il primo pilastro della nuova Intel sarà il cloud, dice il CEO, o più in particolare i processori necessari a far funzionare i data center che spuntano come funghi in giro per il mondo. Il secondo pilastro è la Internet delle Cose, per cui “cose” è un termine piuttosto ampio che include personal computer, gadget, sensori e via elencando.
Il terzo pilastro è rappresentato dalle soluzioni programmabili basate su design FPGA, mentre con il quarto pilastro Intel intende affermare un dominio tecnologico nell’ambito delle nuove tecnologie mobile (5G) dopo i fallimenti del passato e dell’oramai infame Wimax.
Al di là di tutto, in ogni caso, Krzanich tiene a sottolineare che la legge di Moore continuerà a essere valida anche per gli anni futuri: il quinto focus fondamentale della nuova Intel cozza contro gli ultimi trend dello sviluppo tecnologico ma il CEO continua a crederci.
Alfonso Maruccia