Alzi la mano chi è un PC

Alzi la mano chi è un PC

La campagna milionaria di Microsoft entra nel vivo. Punta alla collaborazione dei netizen. Il risultato sembra incoraggiante
La campagna milionaria di Microsoft entra nel vivo. Punta alla collaborazione dei netizen. Il risultato sembra incoraggiante

“Vivere senza barriere”: così si potrebbe tradurre il messaggio lanciato dall’ultima incarnazione degli spot televisivi Microsoft, anticipati alla fine della scorsa settimana e andati in onda sui principali canali nazionali statunitensi durante tutto il weekend. Spiritosi, diretti e senz’altro più comprensibili del duetto Gates-Seinfeld che li aveva preceduti, sembra che questa volta abbiano colto in pieno il gradimento del pubblico.

Tutto prende le mosse da un “clone” del PC degli spot Apple, che dichiara al mondo intero di non essere da solo e di non essere uno stereotipo. A lui si uniscono divi della canzone mescolati a studenti, impiegati, nonni, scienziati e dipendenti Microsoft. C’è un astronauta, un campione di pallacanestro e sua moglie, ci sono avvocati, designer, architetti, attivisti ecologisti e pure Bill Gates. Tutti si professano “PC” fino al midollo, e tutti raccontano in due parole quello che fanno con i loro computer. Ironico che, tuttavia, per il montaggio delle clip pare sia stato utilizzato un Mac .

Se si tratti di attori o di personaggi reali non è dato saperlo. I dipendenti di BigM portano in dote in sovraimpressione il proprio indirizzo email , tutti gli altri si accontentano di prestare la faccia. Online , inoltre, tutti possono aggiungere il proprio video-outing in cui si dichiarano integralisti Win32, con la speranza di vedersi riprodotti persino su un maxi-schermo a Times Square, vale a dire nel cuore della Grande Mela.

La campagna resta comunque ben focalizzata al di fuori del recinto di Vista . Microsoft punta probabilmente ad espandere il concetto di marchio oltre quello del sistema operativo, con l’intenzione magari di spiegare al pubblico l’evoluzione delle proprie attività e magari iniziare a guidarlo in un mondo in cui non proprio tutto quello che si farà a Redmond dipenderà in tutto e per tutto dalle finestre dell’OS.

Come chiarisce John Biggs su CrunchGear , questi nuovi spot riescono in un compito che fino ad oggi era sempre sfuggito a Microsoft. Se Mac OS X è Steve Jobs e Linux è Linus Torvalds, Windows fino ad oggi era rimasta un’entità impalpabile: adesso invece prende forma e si traduce in centinaia di facce dell’uomo comune , quanto di più vicino si possa immaginare all’utente medio. Se poi c’è di mezzo pure la preponderante presenza fisica di Steve Ballmer, il divertimento è assicurato. ( L.A. )

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Pubblicato il
22 set 2008
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