Toyota, il guidatore non serve

Toyota, il guidatore non serve

Migliorano i sistemi di Intelligent Transport Systems che fanno interagire le auto con l'ambiente circostante. L'obiettivo è migliorare la sicurezza delle strade e aiutare i guidatori distratti. Salvati dalla tecnologia?
Migliorano i sistemi di Intelligent Transport Systems che fanno interagire le auto con l'ambiente circostante. L'obiettivo è migliorare la sicurezza delle strade e aiutare i guidatori distratti. Salvati dalla tecnologia?

Lunedì scorso Toyota ha presentato alla stampa internazionale il suo ultimo ritrovato per la sicurezza automobilistica. No, non si tratta di un cervello di riserva per automobilisti incoscienti, ma di una serie di sistemi, di “cooperazione veicolo-infrastrutturale”, che consentono la comunicazione wireless fra auto ed elementi ambientali – come semafori e cartellonistica stradale.

Come riporta Endgadget si tratta della nuova evoluzione di tecnologie basate su Intelligent Transport Systems ( ITS ) – il progetto mondiale che si propone appunto di integrare l’alta tecnologia elettronica nel settore del trasporto.

All’ Higashi Fuji Technical Center , Toyota ha mostrato in una simulazione come sia possibile far interagire mezzi, strutture e pedoni per far diminuire notevolmente i rischi di incidente. In verità il sistema utilizzato è prettamente auto-centrico: ogni comunicazione proveniente dall’esterno viene elaborata e tradotta in segnali audio o visivi all’interno dell’abitacolo. In pratica, nei pressi di un semaforo, incrocio, o di un cartello stradale – attrezzati per interagire in modalità wireless con l’auto – il conducente è in grado di visualizzare sul cockpit i segnali di alert correlati.

Le tre simulazioni chiave hanno mostrato così semafori, segnali, veicoli e pedoni con trasmittenti. In ogni situazione il sistema ha dimostrato che non solo è possibile attuare una “ridondanza informativa”, ma anche intervenire direttamente sui comandi del mezzo . Ad esempio, un semaforo rosso o un pedone che attraversa la strada può indurre la centralina a rallentare o fermare il veicolo.

L’azienda giapponese nel comunicato ufficiale sottolinea che si tratta di una delle soluzioni tecnologiche che fanno parte del suo Integrated Safety Management Concept , una sorta di pacchetto sicurezza varato nel 2006 e da allora in continuo sviluppo. Gli obiettivi sono chiari: rendere i veicoli e le strade più sicure, educare gli automobilisti alla sicurezza, diminuire il numero degli incidenti e vendere più veicoli possibile.

La scorsa primavera proprio Toyota aveva mostrato l’auto elettrica I-unit , un mezzo praticamente bioplastico; a ottobre è stato il momento della sua concept-car 1/x , capace di percorrere 100 km con neanche 3 litri di benzina. Se sfornano un altro veicolo da frontiera digitale si potrebbe finire per credere che facciano sul serio.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
28 nov 2007
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